Torna l’allarme cervi: sempre di più vengono travolti. «Già trenta incidenti negli ultimi due mesi»

Territorio Giovedì una femmina investita sulla Regina. Nessuna persona ferita, ma gravi danni alle automobili. Intanto mese di stop alla caccia per il periodo di bramito

Tre impatti stradali tra auto e cervi più un quarto abbattuto nel breve volgere di qualche giorno hanno fatto riesplodere l’allarme sulla presenza sempre più massiccia di questo ungulato lungo le strade del territorio. La prima citazione va all’incidente - avvenuto giovedì di buon mattino - che ha coinvolto una femmina di circa 80 chili lungo la statale Regina a Carate Urio, poi recuperata e smaltita dagli agenti della polizia provinciale guidati dal comandante Marco Testa. Questo dimostra che la presenza dei cervi e dei cinghiali interessa da vicino anche l’arteria di gran lunga più trafficata dell’intero territorio. Importanti i danni sulla vettura.

Gli episodi

Il secondo impatto è avvenuto ieri alle 6.30 lungo la provinciale 13 della Val d’Intelvi - una delle strade più a rischio quanto agli impatti con gli ungulati -, dove un’auto (anche qui senza conseguenze per il conducente) ha centrato una femmina sopra i 70 chili poi rimasta senza vita a bordo strada sino all’intervento degli agenti venatori. Sul posto, per i rilievi del caso, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Menaggio. Nessun altro veicolo è rimasto coinvolto.

Degno di nota anche un terzo intervento effettuato sabato sera dalla polizia provinciale sul rettilineo del Pian di Spagna in Alto lago. Anche qui lo stesso copione e cioè l’impatto con una vettura, che poi ha riportato seri danni. Questa volta ad essere coinvolti nello schianto sono stati una femmina di cervo sempre tra i 70 e gli 80 chili e il cerbiatto che aveva al fianco. Entrambi sono stati poi recuperati e le carcasse smaltite dalla polizia provinciale. Un quarto intervento ha visto gli agenti venatori salire sopra Lenno, lungo la carrozzabile che porta in Val Perlana dall’Abbazia dell’Acquafredda per abbattere un’altra femmina - di età stimata tra i 16 ed i 18 anni, in evidente difficoltà in quanto molto deperita. Scendendo verso l’abitato, avrebbe potuto rappresentare un pericolo per la viabilità. Gli agenti hanno dovuto inevitabilmente abbatterla. Complessivamente, secondo quanto riferito al nostro giornale dal comandante Testa, sono «una trentina gli incidenti con gli ungulati avvenuti negli ultimi due mesi, gran parte dei quali concentrati nel territorio lario-intelvese, con cervi, ma anche caprioli e cinghiali protagonisti».

Piano di abbattimento

La pressione dei cervi su prati, colture, ma anche giardini privati e vie di transito è testimoniata dagli oltre 250 recuperi effettuati dalla polizia provinciale da inizio anno. In buona sostanza, si è viaggiato alla media di un cervo da recuperare al giorno, alcuni in situazioni molto difficili o in zone impervie. Peraltro da ieri è scattato lo stop di un mese alla caccia per il periodo del bramito. Caccia non ancora iniziata nel Comprensorio delle Prealpi Comasche dopo le vicissitudini legate al commissariamento del comprensorio stesso. Il Piano di abbattimento per i cervi è ora affidato al vaglio dell’Ispra, cui è stato recapitato dal Comprensorio lo scorso 10 agosto senza ad oggi aver ottenuto alcuna risposta. Il Piano prevede l’abbattimento di 420 capi e la richiesta era di aprire la caccia a tutte le classi di età già dal 17 agosto.

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