
Cronaca / Lago e valli
Mercoledì 23 Aprile 2025
Torno, riparte l’iter per il resort delle polemiche
Dopo le furiose proteste dello scorso anno e a dieci mesi dalle elezioni, è stato depositato il nuovo progetto. L’assicurazione del sindaco Malacrida: «Ridotta la volumetria in modo sostanziale, ora al vaglio dei nostri uffici»
Torno
Sono bastate poche righe sul periodico comunale “Il Faro”, dato alle stampe nell’edizione straordinaria in vista delle festività pasquali, per ufficializzare il fatto che l’iter per la costruzione del nuovo resort, che tante polemiche aveva portato in dote nei mesi che hanno preceduto la tornata amministrativa in paese, è ripartito «opportunamente rivisto e ridimensionato». Questo, almeno, secondo le pochissime informazioni filtrate in questi giorni.
«A 10 mesi dalle elezioni - vinte dalla lista civica “Per Torno” - il 15 aprile sono stati protocollati presso l’Ufficio tecnico del Comune i documenti relativi al progetto del nuovo resort - si legge - Tali documenti sono al vaglio dell’ufficio tecnico. Seguiranno aggiornamenti».
Sin cui la cronaca spicciola, con il sindaco Rino Malacrida che al momento sceglie per evidenti ragioni - non solo legate alle vibranti polemiche, che hanno toccato tutti i livelli istituzionali, ministero dell’Ambiente incluso - la via della prudenza.
«Confermo che il progetto per il nuovo resort è stato rifatto e riprotocollato a dieci mesi dalle elezioni - spiega il primo cittadino - Ora è al vaglio dell’ufficio tecnico. Il dato oggettivo, che posso confermare è che il progetto complessivo è stato ridotto a livello d’impatto e di volumetria. La proprietà fa sempre capo a un fondo americano. Il progettista, per contro, è cambiato. Da quel che si è potuto sin qui notare, il nuovo resort è molto meno impattante del precedente. Segue le balze della struttura della montagna. Non posso aggiungere altro se non che il progetto è corredato da un Piano sulla viabilità che consegneremo al prefetto Corrado Conforto Galli, all’Amministrazione provinciale nonché al Comune di Como. Piano che include valide ed efficaci alternative via terra e via lago al traffico della Lariana ed al “tappo” di via Torno, porta d’ingresso del capoluogo, dove il Comune di Como nonostante le promesse fatte davanti all’allora prefetto Andrea Polichetti se ne guarda bene di intervenire». È chiaro che il progetto del nuovo resort apre un secondo fronte di dibattito in paese e non solo, alla luce delle polemiche dello scorso anno, anche se il primo cittadino ha già fatto sapere che «volumetrie e impatto sono decisamente inferiori rispetto al progetto iniziale».
La struttura iniziale prevedeva 58 camere per 116 posti letto, con annessi edifici residenziali nonché Spa e porticciolo. Oltre alla politica anche le Associazioni ambientaliste si erano subito schierate contro il progetto, parlando di “colata di cemento”. Il progetto era stato presentato a dicembre 2023 e ad inizio gennaio la Giunta comunale aveva dato conto ai provvedimenti del caso per iniziare l’iter che avrebbe potuto poi a concedere i vari nullaosta. Iter che si era bruscamente interrotto dopo la levata di scudi e l’intervento a gamba tesa di una parte della politica, con le elezioni amministrative dietro l’angolo. Elezioni poi vinte dalla maggioranza uscente guidata dal sindaco Rino Malacrida, che ora assicura che «quello protocollato il 15 aprile è un progetto che poggia su ben altre linee guida».
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