Aspetta gli anziani alle poste e chiede soldi con la scusa di un (finto) incidente, ma la truffa fallisce

Turate Si è avvicinato alla coppia, sosteneva che era stato tamponato. Ma dopo che i coniugi hanno detto di voler chiamare i vigili, è scappato

«Ma perché non chiamate pure i vigili del fuoco ?»

Ha sbottato così un truffatore che giovedì mattina, attorno alle 9.30, nella zona delle Poste, nel centro del paese, ha invano cercato di convincere una coppia di anziani residenti ad aprire il portafogli per rifondergli l’immaginario danno subito alla propria automobile. Quando gli anziani hanno detto di voler contattare la polizia locale (alla quale sarebbe stato in seguito segnalato l’accaduto), il malvivente si è spazientito e dopo aver detto ironicamente loro di rivolgersi anche ai pompieri, se n’è andato senza aggiungere altro.

La ricostruzione

Da una prima ricostruzione di quanto capitato, i due coniugi – attorno ai 75 anni d’età – si erano recati in posta per svolgere delle commissioni, mentre il marito stava aspettando la moglie in auto, un giovane anni gli si è d’un tratto avvicinato sostenendo che l’anziano l’avrebbe tamponato con la propria auto.

Il residente è in un primo momento rimasto sconcertato, ma ha comunque risposto d’essere sempre rimasto fermo e di non aver sentito alcun rumore sospetto. Mentre il truffatore stava cercando di convincerlo d’aver causato un incidente, la moglie è uscita dalle Poste e, dopo appreso che secondo lo sconosciuto era avvenuto un sinistro stradale, non ha avuto esitazione nel rispondergli che, per chiarire la situazione, era necessario contattare subito la polizia urbana.

Una soluzione che però non è piaciuta affatto al truffatore, il quale pensava molto probabilmente di riuscire a convincere facilmente le vittime del raggiro a versargli una somma in contanti per chiudere la vicenda e che se n’è poi andato, “offeso” dalla pronta reazione della coppia.

«Si tratta di vicende di cui si è senti a più riprese parlare, sia a Turate che in tutto il comprensorio - è il commento del residente Mario Marcuzzi, che ha saputo dell’accaduto – penso sarebbe quindi utile organizzare anche in paese degli incontri informativi per spiegare, agli anziani ma non solo, come ci si deve comportare per incappare nelle truffe sia sulla strada che online o a domicilio; magari cercando di costituire a Turate uno stabile gruppo di Controllo del vicinato, come quelli che sono da tempo presenti e attivi negli altri vicini paesi della Bassa comasca, ai quali partecipano numerose famiglie e che operano sempre in sinergia e stretta collaborazione con le forze dell’ordine».

Nel comprensorio tornano periodicamente anche le truffe del “finto nipote”, che contatta gli anziani sostenendo di aver urgente bisogno di soldi; un sistema che, alcune volte, ha purtroppo finito per funzionare.

«Serve il Controllo di vicinato»

Occhio infine ai messaggi Whatsapp con raggiro, esempio quello in cui uno sconosciuto si finge il figlio che ha smarrito il telefono, chiedendo d’essere contatto su un nuovo numero di cellulare, per dare il via a altre truffe ancora.

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