«I piccoli Comuni sono in difficoltà e l’unica soluzione è la fusione»

Il caso Mario Alberto Taborelli si schiera per l’unione tra Albiolo e Valmorea: «Io candidato sindaco? No, grazie, dopo 31 anni ho smesso con la politica»

In cerca di sindaci in vista delle elezioni comunali 2024 che potrebbero cambiare la mappa amministrativa e politica dell’area a nord ovest della provincia di Como, ai confini con la provincia di Varese e la Svizzera.

Tra cinquanta giorni, Uggiate e Ronago diventano un unico Comune e si scioglie del tutto l’Unione dei Comuni Terre di Frontiera dalla quale Bizzarone è uscito l’anno scorso e Faloppio ne uscirà il 31 dicembre prossimo.

Ad Albiolo, il sindaco uscente Rodolfo Civelli, con Roberto Clerici e il gruppo storico che, salvo due mandati, amministra il paese dal 1975, propone una lista – programma: “Albiolo per la fusione”. Se riceverà voti, avrà il compito di preparare nel giro di un anno la fusione con Valmorea e il sindaco di Valmorea, Lucio Tarzi, sostiene questo progetto.

La mappa dei paesi

Bizzarone si potrebbe trovare tra due Comuni fusi, Uggiate con Ronago e Albiolo con Valmorea. E così Faloppio, tra Uggiate con Ronago e Colverde. Rodero continua a far da sé, fra Cantello, tre Comuni unificati; Solbiate con Cagno e forse Albiolo – Valmorea. Tra il serio e il faceto, il sindaco Morelli non le riconosce.

Intanto, è ricerca di candidati sindaci.«Noi sosterremmo anche un esponente dell’opposizione se fosse a favore della fusione», ha dichiarato Rodolfo Civelli. E circola un nome: Mario Alberto Taborelli, per 13 anni assessore, vicesindaco e sindaco a Faloppio e deputato di Forza Italia, il primo e unico nell’Olgiatese, per due legislature.

«Ho svolto per 31 anni il mio servizio alla Comunità – replica Taborelli – Ringrazio, ma non sono più disponibile per attività pubbliche».

Ma qual è il giudizio dell’onorevole sulle fusioni comunali? «Sono d’accordo – non ha esitazione – I piccoli Comuni sono in difficoltà, con punte critiche. Vivacchiano, nonostante le capacità e la buona volontà degli amministratori: due realtà che si uniscono, hanno più forza per affrontare i problemi e trovare soluzioni. Basta pensare, per esempio, all’unificazione del personale: mettendo insieme dipendenti di due Comuni, non ci saranno più carenze ».

Ma la gente obietta: non avremo più il municipio in paese. «La gente già si sposta da un luogo all’altro per le compere, i servizi più disparati e non va certo in municipio tutti i giorni: i collegamenti online sono sempre più spinti ed accessibili. Perdita dell’identità? - prosegue Taborelli - Sono entità amministrative che si fondono, non il senso del paese che si confonde. Nessuno sopprimerà le tradizioni».

«Nessuna perdita di identità»

Faloppio ha deciso di restare da solo. «Non risiedo a Faloppio, non seguo le vicende di un Comune che nacque dalla fusione tra Camnago e Gaggino – osserva – Io unii le due scuole elementari, un ciclo a Camnago e uno a Gaggino. Ci furono forti opposizioni, ma ce l’ho fatta». Taborelli promosse ed attuò lo sviluppo di Faloppio: lo voleva al centro della zona.

«Io credo che in questa fase si debba trovare unità d’intenti, con un largo senso civico. Non c’è destra o sinistra – conclude – ma un’unica motivazione: il bene comune».

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