Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Sabato 15 Novembre 2025
Olgiate, in azione lo 007 dei rifiuti. Per ora nessuna multa: solo lettere
Controlli. L’ispettore ambientale ha effettuato una serie di controlli campione sui sacchi. L’assessore Spina: «Dai dati è emerso che una parte dei cittadini necessita di istruzioni»
Olgiate Comasco
Ispettore ambientale al lavoro, al via i controlli. Obiettivo: decoro urbano e incremento della raccolta differenziata. Per ora nessuna multa, ma lettere di richiamo a un maggiore rispetto del corretto conferimento e della puntuale separazione dei rifiuti. L’ispettore ambientale incaricato di fare una indagine merceologica dei materiali che vengono conferiti, nominato dall’azienda che ha in appalto il servizio (Turcato di Olgiate Comasco), nei mesi scorsi ha cominciato a operare con controlli a campione dei sacchi dell’indifferenziata. I riscontri di queste prime ispezioni fotografano una situazione a due facce: cittadini attenti e altri ancora da educare.
Sono state effettuate verifiche a campione in zone diverse della città a fine luglio-agosto, a settembre e presso una importante azienda produttrice. Saranno proseguite con regolarità in punti diversi di Olgiate.
Nei primi controlli sono state compiute verifiche in tre zone differenti della città: in via Cascina del Pe’, in via De Amicis e in via Risorgimento. Sono stati presi a caso alcuni sacchi di rifiuti indifferenziati, pesati prima di aprirli e poi di nuovo pesati una volta esaminato il contenuto e fatta la separazione tra materiale indifferenziato e differenziato. La verifica di fine luglio-agosto, di cui il Comune dispone dei dati rilevati, ha evidenziato che nei sacchi controllati in via Cascina del Pe’ su sei chilogrammi di Rsu il 3% poteva essere differenziato, il 97% era effettivamente materiale indifferenziato; in via De Amicis su sei chilogrammi di Rsu l’1,67% poteva essere separato, il 98% corrispondeva a rifiuto indifferenziato; in via Risorgimento su quattro chilogrammi di Rsu il 46% poteva essere differenziato, il 54% indifferenziato.
«Sono dati che danno già alcune prime indicazioni – dichiara Renato Spina, assessore alla transizione ecologica – Da questi dati emerge che c’è una quota di cittadini attenta e un’altra quota parte che invece ha bisogno ancora di istruzioni. Se moltiplichiamo la percentuale del materiale differenziabile per 12mila abitanti, 6.297 utenze Tari (domestiche e non), diventa un dato importante in relazione ai costi che sosteniamo per la raccolta e smaltimento di rifiuti.
L’obiettivo è la riduzione della produzione pro capite e della indifferenziata porta a porta, attualmente intorno a 220 kg/pro capite per anno, per diminuire i costi di smaltimento che per l’indifferenziata sono di 135 euro più Iva alla tonnellata, per gli gli ingombrati di 235 euro più Iva alla tonnellata e per l’umido di 85 euro più Iva alla tonnellata. Per contro sono contenuti i ricavi dalla vendita della plastica (104 euro alla tonnellata), del vetro (25 euro alla tonnellata) e della carta (20 euro alla tonnellata, quando non scende a zero in condizioni di mercato saturo). Il centro di raccolta ci costa 438mila euro all’anno; ricaviamo 32mila euro dalla vendita di alcuni materiali e spendiamo 144mila euro all’anno per lo smaltimento di rifiuti pericolosi».
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