Pieno in Ticino sempre più conveniente. Ora la benzina costa 1,69 euro al litro

Confine Si allarga ancora la forbice dei prezzi tra i distributori svizzeri e quelli comaschi. Al confronto con Como città, per 40 litri di rifornimento, si arriva a risparmiare tra i 6,80 e gli 8,40 euro

Da 6,80 a 8,40 euro in città, sino a 24 euro nella Bassa Comasca, poco meno di 9 euro sul lago (tenendo in quest’ultimo caso come riferimento Gandria).

A quarantadue giorni dallo stop al taglio sulle accise del carburante su questo lato del confine, comincia a farsi importante la forbice legata alla differenza di prezzo per un pieno di carburante sui due lati della frontiera, quello comasco e quello ticinese.

Varcando il valico di Pizzamiglio, si notava in questi giorni - anche a livello d’impatto visivo - l’aumento delle auto con targhe italiane in coda per il pieno a distributori a ridosso della dogana, incluso quello in quota ad Eni, riaperto da City Carburoil (cui fanno capo 25 distributori a livello cantonale) lo scorso 30 gennaio. E proprio all’interno di questo distributore la verde costava venerdì 1,69 euro al litro, allargando a 17 centesimi la forbice a favore del Ticino rispetto al distributore del capoluogo con il prezzo più conveniente (alla voce self service). Il che significa che a fronte di un pieno di 40 litri, il risparmio è pari a 6,8 euro. Forbice che si allarga a 21 centesimi al litro per il distributore cittadino meno conveniente (ricordando che l’indice di riferimento è dettato dai prezzi dell’Osservatorio Carburanti del ministero dello Sviluppo Economico), con il risparmio, sempre sul fronte ticinese, pari sempre su un pieno di 40 litri a 8,4 euro.

City Carburoil, al nostro giornale, ha confermato a fine gennaio che «ci vorranno almeno tre mesi per capire se i comaschi saranno tornati in forze in Ticino per il pieno di carburante. I segnali ad oggi sono confortanti».

È chiaro che il Ticino al momento è tornato ad essere attrattivo soprattutto i frontalieri che varcano ogni giorno il confine e che dunque transitano davanti ai distributori ubicati (e non potrebbe essere altrimenti) in posizione strategica.

Il discorso vale per Vacallo, ma anche per Gandria - la porta d’ingresso dei 6 mila frontalieri in ingresso dal Porlezzese - dove il risparmio stimato dalla zona del lago è pari (su un pieno) a poco meno di 9 euro. Ben più ampia è la forbice tra Vacallo e il distributore con il maggior prezzo tra quelli presi in esame dall’Osservatorio Carburanti. Distributore ubicato a Fenegrò e che vede, lato Ticino, un risparmio complessivo di 24 euro su un pieno.

Anche se è chiaro che i 23 chilometri e mezzo che separano Fenegrò da Vacallo non rappresentano certo un incentivo a recarsi appositamente nel Cantone di confine per il pieno.

I contanti

A Cantù la differenza di prezzo, sempre a favore del Ticino, ha raggiunto i 17 centesimi al litro, ricordando che nei distributori ticinesi la modalità per capitalizzare al meglio questo risparmio è pagare il pieno in contanti.

Di sicuro i distributori ticinesi hanno deciso di sfruttare al meglio questa situazione favorevole - dopo mesi difficili con perdite superiori al 90% a ridosso del confine e del 40% su base cantonale -, prova ne sia che il prezzo in euro è in molti casi quello che balza subito all’occhio. Una strategia di mercato ben precisa, dunque. La situazione è comunque in continuo divenire considerato che, stando ai rumors che trapelano dalla vicina Confederazione, non è escluso che il prezzo del carburante rimanga quello attuale da qui ai mesi a venire, con alcuni addetti ai lavori che non escludono un ritocco al rialzo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA