Como è tra le eccellenze per la donazione di organi e di tessuti con 15 donatori da inizio 2024

L’approfondimento Cinque donatori effettivi a cuore battente e due a cuore fermo in Ecmo. La responsabile di Asst Lariana: «In Italia ottomila mila pazienti in lista, il tempo medio di attesa è di tre anni»

Como si conferma virtuosa in tema di donazione di organi e tessuti. Nel primo trimestre di quest’anno sono stati 15 i donatori segnalati, di cui sette effettivi. Resta fondamentale sensibilizzare i cittadini su questo gesto che può cambiare la vita di molte persone, come ricorda Susanna Peverelli, responsabile del Coordinamento prelievo d’organi di Asst Lariana.

Dottoressa nel primo trimestre di quest’anno i dati si confermano positivi?

Si, i donatori segnalati sono stati quindici e di questi cinque effettivi a cuore battente e due effettivi a cuore fermo in Ecmo. C’è stata, inoltre, una donazione a cuore fermo di polmoni (senza Ecmo) poiché i polmoni vengono ossigenati attraverso l’uso di un ventilatore. Per quanto riguarda il 2023 sono stati 22 i donatori segnalati, il dato più alto che si è registrato dall’inizio dell’attività. Questo grazie anche alle competenze e al prezioso lavoro di squadra dell’equipe della Rianimazione e degli altri reparti che collaborano per questa attività.

L’attività a cuore fermo vede Como ai primi posti nella nostra Regione?

Como si posiziona al terzo posto in Lombardia, insieme a Bergamo e Brescia, dopo Niguarda e Legnano.

Sebbene i dati siano positivi c’è ancora molto da fare su questo tema?

A fronte di 4mila trapianti l’anno in Italia, sono altrettanti i pazienti che entrano in lista d’attesa. Sono 8mila mila i pazienti in lista d’attesa per un trapianto di organo, il tempo medio di attesa è di tre anni che, per molti pazienti con patologie irreversibili, è un tempo troppo lungo da aspettare e rischiano di morire nel frattempo.

Donare è un gesto importantissimo, ce lo sta confermando, ma ancora molte persone non esprimono il proprio consenso, addirittura si oppongono, perché?

Uno dei motivi è una paura infondata, temono che il prelievo di organi possa essere effettuato prima della morte. Informarsi prima di decidere è fondamentale anche perché l’Italia ha una legislazione rigorosa e garantista in materia di accertamento della morte cerebrale, ovvero la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo, per cui i timori che molti hanno sono davvero infondati. Il sito internet del Centro Nazionale Trapianti o il medico di medicina generale sono fonti autorevoli per avere informazioni.

Questo cosa comporta?

I timori e la scarsa informazione fanno si che in Italia vi sia il 30% di opposizioni alla donazione registrate sul Sistema informativo Trapianti. Questo 30% di opposizioni impedisce circa duemila trapianti l’anno.

Cosa significa donare a cuore fermo o a cuore battente?

Si tratta in entrambi i casi di donazione da cadavere, la differenza è la modalità di accertamento della morte stessa. In Asst Lariana l’attività la donazione a cuore fermo è iniziata nel 2019 e ha permesso di donare gli organi di quindici donatori. Sono numeri apparentemente piccoli che però vanno moltiplicati per tre: tre sono gli organi che ciascun donatore può donare, con questa metodica, ad altrettanti riceventi.

Come avviene l’accertamento a cuore battente?

L’accertamento, nel caso di morte encefalica, è eseguito secondo criteri neurologi e prevede la convocazione di un collegio medico formato da neurologo, anestesista rianimatore, e da una componente medico-legale che effettua una visita clinica accurata con l’esame dei riflessi del tronco encefalico, l’elettroencefalogramma ed il cosiddetto “test di apnea” che verifica l’assenza di attività respiratoria spontanea. Segue un periodo di osservazione di 6 ore, al termine del quale vengono ripetuti gli accertamenti ed accertata la morte. In questi casi il cuore continua a battere poiché il cadavere è collegato ad un ventilatore che si sostituisce al centro del respiro e mantiene il sangue ossigenato.

A “cuore fermo”” invece?

L’accertamento di morte è secondo criteri cardiaci, viene eseguito registrando il tracciato elettrocardiografico per 20 minuti, poiché dopo 20 minuti di cessazione dell’attività cardiaca l’encefalo è sicuramente morto. L’attività di donazione a cuore fermo è però molto complessa e richiede grande professionalità e l’utilizzo di una particolare apparecchiatura Ecmo (Extra Corporeal Membrane Oxigenation). Si tratta di una tecnica di ossigenazione extracorporea in grado di riperfondere e mantenere ossigenati gli organi addominali fino al prelievo degli stessi in sala operatoria.

Cosa è possibile donare?

Si possono donare organi come polmoni, cuore, fegato, reni, pancreas, rarissimo l’intestino. Esistono anche casi di donazioni di utero, per problematiche di infertilità, che poi viene espiantato al termine della gravidanza. Vengono innestati e trapiantati anche molti tessuti come cornee, cute, tessuto muscolo-scheletrico, vasi, valvole cardiache, ma anche altro.

Cosa ci può dire sulla donazione da cordone ombelicale?

Anche a Como le mamme consentono questa donazione, alcune però per donazione autologa e cioè la donna decide di conservare il sangue solo per il proprio figlio. In Italia questo non è permesso perché è consentita solo la donazione solidale ma queste mamme portano il sangue in Svizzera. Si tratta di una scelta sbagliata in quanto il sangue da cordone ombelicale ha comunque una data di scadenza e in caso di trapianto, come per le leucemie, non è di certo sufficiente una sola sacca. L’invito è quello di ricordarsi dello scopo solidale di questo gesto.

Quali le novità in Asst Lariana?

L’anno scorso abbiamo iniziato la donazione di polmone a cuore fermo che richiede, a seguito di accertamento di morte, un importante lavoro di equipe tra Pronto Soccorso e Rianimazione. Si tratta di una tipologia di donazione che prevede una tempistica molto rapida perché per mantenere l’organo in buone condizioni deve essere tutto eseguito entro due ore. Prosegue anche l’attività di donazione multi-tessuto. L’anno scorso abbiamo anche collaborato con il Papa Giovanni XXIII di Bergamo e con il Niguarda di Milano perché abbiamo identificato due possibili donatori di cuore a cuore fermo di cui uno è andato a buon fine. Abbiamo avviato anche un percorso di identificazione di pazienti gravi neurolesi a prognosi infausta destinato alla donazione.

Ci sono novità anche per il prelievo delle cornee?

Grazie alla formazione degli infermieri di Asst Lariana è stato possibile riprendere il percorso di donazione delle cornee all’Hospice di Mariano Comense ed incrementare l’attività all’ospedale di Cantù. Non siamo i primi in Lombardia ad aver certificato gli infermieri, ma non tutti gli ospedali l’hanno fatto. Abbiamo collaborato anche con l’ospedale Valduce e quello di Erba per fornire formazione e procedure, il Valduce ha già ripreso l’attività di prelievo delle cornee.

Come esprimere il consenso?

È possibile esprimere il proprio consenso alla donazione con differenti modalità. In Comune al momento del rinnovo/rilascio della carta di identità, presso gli sportelli di Asst Lariana, tramite Aido, l’Associazione Italiana Donatori Organi, oppure con una dichiarazione scritta datata e firmata o parlandone con i propri familiari. Le prime tre modalità citate consentono una registrazione digitale e l’inserimento in una database consultabile da tutti gli operatori della rete dei trapianti.

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