Due iniezioni all’anno contro il colesterolo “cattivo”: arriva il “vaccino anti infarto”

La svolta Il via libera dell’Autorità italiana del farmaco all’Inclisiran. Ribattezzato “vaccino dell’infarto”: l’Rna messaggero blocca i geni del Ldl

Un farmaco che con due iniezioni all’anno dimezza il colesterolo cattivo.

Dopo una lunga sperimentazione l’Autorità italiana del farmaco ha autorizzato la scorsa settimana l’Inclisiran, già ribattezzato il vaccino anti infarto. Questo farmaco di nuova generazione è basato sulla tecnologia innovativa. In sostanza l’Rna messaggero blocca i geni delle proteine responsabili dell’aumento dei livelli di colesterolo Ldl. Il colesterolo cattivo appunto, il principale indiziato delle più note malattie cardiovascolari.

Le linee guida

«È ormai chiarissimo che il colesterolo Ldl è tossico – dice Giovanni Corrado, primario della Cardiologia del Valduce – tanto che non c’è limite minimo, non è come per la pressione che se è troppo bassa fa danno. Per il colesterolo più riesco ad abbassare i valori detti cattivi meglio è. È un modo concreto di fare prevenzione. Le più recenti linee guida infatti impongono dei target molto ambiziosi per il colesterolo Ldl, i valori devono restare molto ridotti. Ma a parte lavorare sugli stili di vita per contrastare l’ipercolesterolemia abbiamo a disposizione soltanto le statine, un’altra categoria di farmaci tradizionali che però spesso non è sufficiente. Questo nuovo farmaco invece sfrutta dei meccanismi molto complessi e innovativi. Riesce direttamente ad inibire la produzione del colesterolo cattivo».

L’Inclisiran è stato definito un silenziatore genetico, perché perché attraverso l’Rna messaggero frena le proteine che esprimono alti valori di colesterolo Ldl. «Ma non facciamo cattiva pubblicità a questo farmaco mi raccomando – dice Corrado – intanto non è un vaccino, è un farmaco a tutti gli effetti. Quanto al meccanismo ad Rna sia chiaro che non ha nulla a che vedere con il nostro Dna. Non ci sono possibilità di interferire con il nostro patrimonio genetico. Occorre ribadirlo perché molti cittadini si spaventano a sproposito».

Al netto dei meccanismi scientifici la novità è molto interessante per un fatto assai più banale. Due iniezioni all’anno sono facili e comode da somministrare e da tenere a mente. È una piccola puntura stile eparina che permette di dire addio al gran ballo delle pastiglie da prendere quotidianamente che molti pazienti sistematicamente dimenticano. Comunque non è tutto rosa e fiori.

Il costo

«Il costo di questi farmaci come spesso capita con le terapie innovative è piuttosto alto – spiega il cardiologo – è rimborsabile, ma rappresenta una spesa importante per il sistema sanitario. Bisogna però pensare che alla lunga questo nuovo passo avanti può rappresentare in realtà una fonte di risparmio. Se così riusciamo a prevenire infarti, ictus e malattie cardiovascolari. Occorre inoltre dire che i paletti inseriti per la prescrizione di questo farmaco non sono semplici. La burocrazia può rappresentare un ostacolo. Noi, già oberati di pratiche e incombenze, dobbiamo redigere moduli molto complicati con una selezione dei pazienti difficoltosa. In generale davanti ai nuovi farmaci spesso vengono fissati degli impedimenti. Al netto di tutto comunque penso che sia una novità importante, che spero possa essere utile per la prevenzione delle malattie cardiovascolari».

Come detto il farmaco in questione è capace di tagliare il colesterolo cattivo del 50%. Il principio attivo viene iniettato sottocute, la tolleranze è migliore rispetto ad altri farmaci concorrenti ed ha una bassa tossicità.

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