Un nuovo vaccino per il virus sinciziale, ma si teme un aumento dei casi

L’allarme I modelli matematici suggeriscono un inverno difficile: in calo l’immunità delle nuove generazioni durante gli anni di lockdown, tra mascherine e distanziamenti

Per prevenire il virus sinciziale è in arrivo un nuovo vaccino, ma per la stagione che si apre gli esperti temono un maggior numero di casi.

I modelli matematici sembrano suggerire una stagione autunnale e invernale difficile, non solo per colpa del Covid. «I dati che arrivano dall’emisfero australe, che come noto ci precede nelle stagioni, non sono incoraggianti - spiega Fabio Midulla, presidente della Società italiana malattie respiratorie infantili, dall’università Sapienza di Roma – riportano una importante impennata di casi con contagio da virus respiratori, quindi il virus sinciziale e i virus influenzali. Questo succede anche perché l’immunità delle giovanissime generazioni rispetto a questi agenti patogeni è calata. Infatti durante gli ultimi anni di lockdown, mascherine e distanziamento i bambini hanno avuto una ridotta esposizione a questi virus e quindi hanno sviluppato minori capacità immunitarie. I bambini nati da gravidanze protette durante le ondate non hanno ricevuto gli anticorpi attraverso la placente dalle loro madri, donne che per effetto delle misure di contenimento non si sono ammalate».

Prevenzione

Le positività ai virus influenzali registrate nell’ultimo anno tra i più piccoli sono calate di quindici percentuali rispetto al periodo pre Covid. Del resto la pandemia ha sbaragliato la concorrenza, l’influenza quasi non si è vista. «L’anno scorso ad ottobre sono esplosi molti casi di bronchiolite tra i lattanti – dice Midulla – che si sono poi subito molto ridotti quando è arrivata Omicron. Segno che esiste una competizione, una concorrenza tra agenti patogeni». Quest’anno la stagione influenzale secondo le previsioni dei virologi dovrebbe aver numeri medio alti.

Per la prevenzione del virus sinciziale e degli altri virus in circolazione non abbiamo molte armi se non quelle della prevenzione primaria. Igiene, distanziamento, inutile consigliare che non bisogna portare i bambini all’asilo se hanno la febbre. L’allattamento al seno aiuta a irrobustire le difese immunitarie, mentre fa molto male il fumo passivo. «Contro il virus sinciziale però già oggi disponiamo di un anticorpo monoclonale – spiega l’esperto – anche se però è consigliato solo per alcune fasce di popolazione a maggior rischio, con delle patologie pregresse a carico. Ma in un futuro non lontano, questione di mesi, è in arrivo un altro farmaco che ha un’azione preventiva e che dunque può essere somministrato a tutti i neonati. Attraverso una singola iniezione scatena la risposta del sistema immunitario».

Nuovi studi

Superata la terza fase di sperimentazione le autorità sanitarie europee devono esprimersi. Si sono invece già espresse favorevolmente sul vaccino anti virus sinciziale dedicato ai neonati di età inferiore all’anno.

È stata la casa farmaceutica francese Sanofi a costruire questo nuovo presidio in collaborazione con AstraZeneca.

Per combattere il virus sinciziale comunque sono in corso diversi studi su vaccini e anticorpi monoclonali pensati anche per altre fasce d’età, per esempio gli over 60 grazie a uno studio alle fasi conclusive costruito da Moderna.

Dunque la speranza è poter disporre a breve di armi utili non solo a contrastare questa temibile infezione, ma addirittura a prevenire la sua azione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA