«Como città triste
Traffico e pochi parcheggi»

Pandakovic commenta l’intervento di Angelo Caruso di Spaccaforno su L’Ordine «Collegamenti difficili, parcheggi negati, poca cultura, al mattino la gente è già triste»

Como

Una mostra sull’architettura, anziché su un grande pittore come Rubens, salverà Como dal suo mal di traffico e dall’insofferenza per la mancanza di parcheggi?

Secondo Angelo Caruso di Spaccaforno, che ieri è intervenuto su L’Ordine, “Ritratti di città”, allestita a Villa Olmo, potrebbe almeno risvegliare l’interesse dei cittadini per la struttura architettonica del capoluogo.

Secondo l’architetto e urbanista Darko Pandakovic servirebbe però ben altro per strappare vai ai comaschi quella tristezza che li attanaglia.

«Io ho l’impressione che la gente inizi al mattino già di pessimo umore - commenta infatti Pandakovic -. Questa è una città dove si fa fatica a vivere perché, prima di tutto, si fatica ad arrivare. E se uno arriva già stremato dal traffico perché nessuno in questi anni ha fatto niente per risolvere il problema delle strade, ha già perso il buonumore. In più ci mancava solo il problema dei posteggi. Non andavano tolti in maniera così violenta lasciando le piazze vuote e innervosendo ancora di più i comaschi. Tutto questo crea tensione e il risultato è che nei bar, nei negozi, hanno quasi sempre tutti il muso e trattano male anche gli altri». Pandakovic è appena stato a Bolzano e ha trovato «una città simpatica, allegra, ottimamente organizzata, con un sacco di proposte».

«Como, viceversa, ha puntato tutto solo sui negozi - prosegue l’architetto - forse perché ci sono svizzeri pieni di soldi che arrivano a far shopping. Ma così finisce che l’unica vivacità della città sono le vetrine. Per il resto hanno chiuso le librerie e le iniziative culturali, che pur ci sono, restano sullo sfondo, come se fossero slegate dalla città».

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