Como, i ristoratori del centro
«Bene i cambiamenti,
così la raccolta non va»

Da lunedì doppio ritiro dell’umido in otto vie. Gli esercenti del centro sperano nella riforma: «Adesso certe sere sembra di stare in discarica»

Via alle modifiche della raccolta differenziata, tra una settimana si parte con il doppio ritiro dell’umido (18 e 23.30) in otto vie e piazze turistiche della città murata per andare incontro direttamente alle esigenze di ristoranti, bar e dei loro avventori, indirettamente ai residenti dei palazzi con le finestre affacciate sui bidoni.

Si tratta di piazza Mazzini, piazza Volta, via Boldoni, piazza Duomo, piazza Cavour, piazza Roma, via Diaz, via Plinio. Per alcuni esercenti però non sarà ancora sufficiente. «Almeno in estate per i ristoranti andrebbe aumentata la frequenza del ritiro, in qualche momento sembra di stare in una discarica», dice Sara Banti della pizzeria “Le Colonne” e dell’adiacente Albergo del Duca in piazza Mazzini.

Non ci vuole particolare sensibilità per immaginare l’odore che si diffonde tra i tavoli imbanditi quando il camioncino rovescia decine di chili di rimasugli di cibo, compreso il pesce, rimasti due o tre giorni in un maxi bidone di plastica con venticinque o trenta gradi fuori. «Sicuramente va meglio il passaggio a mezzanotte e la possibilità di un passaggio aggiuntivo per l’umido anche se lo pagheremo 20 euro di tasca nostra - continua - Adesso il venerdì sera sembra di essere a Napoli con l’umido ammassato in piazza alle 19».

Resta inoltre il problema non indifferente della conservazione dei bidoni contenenti l’umido in attesa del ritiro, tema particolarmente sentito. Qualcuno ha la fortuna di avere un cortile interno, ed è il caso de “Le Colonne”, ma ci sono residenti ai piani superiori con la sfortuna di avere la finestra affacciata che sollevano comprensibili rimostranze. Altri esercenti se la cavano sigillando il tutto in un locale interno, in uno scantinato.

Bene la modifica degli orari per Silvio Buono, titolare del ristorante La Bottega in piazza Volta e del Pepe Nero in via Boldoni, ma conferma che d’estate per i ristoratori servono più passaggi. «Quando arriva il camion si diffonde un odore pazzesco con la gente al tavolo - dice - In piazza Volta i bidoni sono più lontani ma in via Boldoni è un disastro. Sono proprio davanti al ristorante e una volta svuotati vengono lasciati aperti. Il martedì in quei bidoni c’era il pesce del venerdì prima».

Particolare non indifferente, i mezzi di Aprica non sono predisposti per il risciacquo. Al bar Al 2002 di piazza Duomo raccontano che dalla partenza della raccolta differenziata hanno speso 700 euro in sacchetti biodegradabili pur di non lasciare l’umido sfuso nel bidone, ma un solo sacchetto dopo due giorni facilmente si squaglia e così se ne usano anche due o tre insieme nella speranza che almeno uno strato isoli il marciume e i vermi dal contenitore. Si trovano benino invece gli esercenti in piazza Cavour e in via Plinio dove l’orario non infierisce sui clienti perché il ritiro non avviene davanti al locale. «Non abbiamo problemi - dice Enrico Colombo della pasticceria Monti - la difficoltà più che altro è lo stoccaggio per chi ha poco spazio». Appena di fianco Riccardo Vaghi del ‘Why Not?’ ha avuto qualche difficoltà per il luogo dell’esposizione: «Li dobbiamo portare all’inizio di via Bianchi Giovini dove però i residenti si lamentano». 

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