Como, l’università si brucia
due milioni di euro

Deve essere consegnata a luglio, ma nella nuova sede dei chimici c’è già da cambiare il rivestimento

Troppe varianti al progetto, così sono andati spesi tutti i soldi risparmiati in occasione del bando

Como

Niente rame, il rivestimento del cubo dei chimici in via Valleggio si fa in “Cor ten B”, una lega d’acciaio già arrugginita prima della consegna del cantiere, prevista per fine luglio. Intanto, i costi per l’edificio sono lievitati di quasi 2 milioni di euro.

La struttura che ospiterà i laboratori di ricerca scientifica dell’università dell’Insubria secondo il progetto originale, redatto dallo studio giapponese Ishimoro, doveva avere una copertura in rame. Un materiale che è stato giudicato troppo costoso, difficile da reperire. Una modifica, decisa due anni fa, ha optato per l’utilizzo di uno speciale acciaio, dai costi inferiori, che avrebbe una speciale resistenza alla corrosione. Eppure circa cinquanta lastre già montate sull’edificio devono essere ritrattate o sostituite perché dopo pochi mesi hanno già macchie di ruggine. «Queste lastre vengono trattate in laboratorio - spiega Elio Musso, dirigente del settore edilizia della Provincia di Como, ente responsabile dell’appalto - Circa cinquanta, su un totale di duemila, sono state ossidate male, dovranno essere sostituite o trattate di nuovo».

Ennesimo incidente di percorso per l’edilizia pubblica insomma. Il “cor ten” era stato preso in considerazione per il rivestimento dei parcheggi del Valduce, è utilizzato in genere per ricoprire ponti e autostrade, ma anche palazzine futuristiche.

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