Como, stop ai lavori in Ticosa
Il Comune non può pagare

Stop alla bonifica, l’azienda chiede garanzie e il Comune non può pagare subito per il patto di stabilità

Perché nella spianata dell’ex Ticosa non si vede nessuno al lavoro? Se lo chiedono molti comaschi. Non ci sono operai, non ci sono mezzi di cantiere, in effetti. E la spiegazione non farà piacere ai cittadini: l’azienda che ha vinto l’appalto per i lavori di bonifica - la savonese Autotrasporti Pensiero - sta litigando con il Comune. Vuole la garanzia di essere pagata in tempi rapidi, altrimenti il cantiere per ripulire il sottosuolo dell’area non ripartirà. Il problema è che l’amministrazione cittadina non è in grado di dare assicurazioni in tal senso.

Il braccio di ferro è in corso, a palazzo sperano di trovare un accordo nell’arco di qualche giorno, ma al momento l’intesa non c’è e la bonifica è - di nuovo - ferma. L’anno scorso i lavori avevano subito un clamoroso stop durato mesi, sempre per la questione dei mancati pagamenti all’impresa (il patto di stabilità ha messo in crisi le amministrazioni), poi il Comune aveva faticosamente trovato quasi 2 milioni di euro riuscendo a “placare” Pensiero.

Adesso ci risiamo. L’azienda dovrebbe sottoscrivere un nuovo contratto, quello per l’ultima tranche dei lavori in Ticosa, accettando formalmente una modifica introdotta di recente dal governo Renzi (in sostanza una revisione al ribasso nell’ordine del 5%), ma non lo fa perché non ha ottenuto certezze da Palazzo Cernezzi sui tempi per il pagamento degli arretrati. L’ennesimo problema, insomma, per la tormentata area dell’ex tintostamperia. Da tempo, ormai, quando sembra di essere arrivati a un passo dalla conclusione della bonifica spunta un imprevisto e il traguardo si allontana.

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