La donna salvata nel lago
«Si vedeva la mano con l’anello»

Il racconto di uno dei ragazzi che hanno dato l’allarme. L’allenatore Davide Noseda: «Sono stati dei veri ometti, sono orgoglioso di loro»

Si stavano allenando all’aperto correndo sulla diga foranea, quando alcuni di loro hanno visto una sagoma nell’acqua.

La curiosità di capire di cosa si trattasse ha permesso a sei giovani atleti della Canottieri Lario di salvare la vita ad donna di 47 anni di Milano.

Dopo aver capito che nel lago c’era qualcuno, infatti, sono corsi ad avvisare allenatori e dirigenti della società sportiva che hanno subito allertato i carabinieri. Uno dei ragazzi , Riccardo Peduzzi, racconta come con i compagni ha scorto la donna e ha dato l’allarme.

Eravamo in sei e stavamo correndo – racconta Riccardo Peduzzi, 12 anni tra un mese – e i ragazzi più grandi erano davanti. Arrivati alla diga però si sono fermati dicendo di aver visto qualcosa. Iniziava ad essere buio. Abbiamo visto una sagoma nell’acqua, ma abbiamo pensato ad un manichino».

Come capire meglio di che cosa si trattava? Un telefonino con l’applicazione “torcia”, ha permesso di illuminare l’acqua.

I sei hanno così scattato una foto e sono corsi a chiedere aiuto. «Con un po’ di luce – aggiunge Riccardo – abbiamo visto che si trattava di una persona che indossava un piumino e si vedeva una mano con qualcosa che luccicava, probabilmente un anello. Vicino al corpo uno zaino che galleggiava. Siamo corsi a chiedere aiuto».

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