Nelle case popolari il 25% è moroso
Il Comune aspetta ancora 6 milioni

Complessivamente si contano 790 alloggi, ma 241 sono vuoti in attesa di riqualificazione

Como

Il 25% dei residenti delle case popolari non paga spese e affitto. Nel 2020, quando è iniziato il Covid, il Comune ha fermato le riscossioni.

L’assessore ai servizi sociali Angela Corengia ha riferito questa settimana in consiglio comunale della situazione relativa ai canoni non riscossi dell’edilizia residenziale cittadina.

Le morosità

La premessa è che la riscossione delle morosità degli affitti dipende in prima battuta dall’ufficio casa del Comune, poi dopo più solleciti viene fatta la segnalazione all’Agenzia delle entrate.

«Dal 2013 sino al 30 settembre 2021 i canoni e le spese emessi ammontano a 11 milioni e 382mila euro, di cui sono stati incassati 8 milioni 817mila – ha detto Corengia – una morosità che in totale comprende anche il periodo precedente al 2013, con 3 milioni e 552 mila euro di emessi. I ruoli coattivi trasmessi all’Agenzia delle entrate nel 2019 ammontano a 2 milioni 167mila, per i quali la procedura è stata però sospesa per il Covid, così da venire incontro ai bisogni dei cittadini».

Se ne evince comunque che più di sei milioni di euro mancano all’appello. E non è tutto. «I canoni e spese non incassati al 30 settembre di quest’anno – specifica Corengia - e non ancora trasmessi all’Agenzia ammontano a 1 milione e 385mila compresi alcuni riferibili ancora al 2019».

Stando ai dati pubblicati dallo stesso Comune, aggiornati a maggio 2021, il totale dei canoni annui ammonta a un milione e 222mila euro.

Quindi, nei passivi ci sono anche delle morosità storiche che faticano a rientrare nelle casse di Palazzo Cernezzi. Altrove, per esempio a Milano, sono in partenza piani di rientro e sfratti, assai discussi visti le crescenti difficoltà dovute alla crisi scatenata dalla pandemia.

Il tutto per un’edilizia popolare che in città è da decenni in uno stato disastroso. Più di un appartamento su tre non è utilizzato. L’attuale amministrazione ha promesso impegno sulle riqualificazioni, ma servirebbe altro per mettere mano al patrimonio residenziale.

Il bando

«Il bando regionale e ministeriale ha riconosciuto al Comune un milione e 100mila euro – ha spiegato sullo stesso tema l’assessore ai Lavori pubblici Pierangelo Gervasoni – oltre a 300mila euro comunali per la riqualificazione dei beni immobili. In parte sono stati usati per intervenire su 39 alloggi tra via Polano, via di Lora, via Brambilla o Muggiò. Entro ottobre saranno pronti i progetti esecutivi con una riassegnazione prevista entro primavera 2023».

L’assessore ha proseguito ricordando che «da gennaio 2019 a oggi, con gli interventi di riqualificazione, abbiamo già sistemato 32 unità immobiliari a cui si aggiungono 39 entro i prossimi due anni».

Al settore patrimonio del Comune di Como risultano un totale di 790 alloggi, di cui 498 assegnati, quindi il 63%. Sono invece 241 quelli liberi in attesa di riqualificazione, quindi il 30,5% quasi uno su tre e ci sono 51 realtà tra locali inagibili e utilizzati abusivamente, il 6,5%.

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