Rapinese punta sullo sport
«La mia volontà sarà legge»

Il candidato civico svela i primi punti del suo programma - Intanto nel centrosinistra malumori sull’ipotetica candidatura di Veronelli

Como

Ha deciso di affidarsi a delle “pillole” su Facebook, Alessandro Rapinese , in corsa per la carica di sindaco con la sua lista civica (cinque anni fa sfiorò il ballottaggio), per annunciare i primi punti del suo programma elettorale. La numero uno è stata la promessa di creare mille nuovi parcheggi in città («si andranno ad aggiungere agli esistenti» e saranno «sia per i cittadini, che avranno tariffe più convenienti, sia per i turisti») e, ieri, ha invece toccato il tema dello sport. Questione di cui ha intenzione, in caso di elezione, di occuparsi in prima persona mantenendo per sè proprio la delega allo Sport oltre a quella al Patrimonio.

«La piscina di Muggiò, come il resto degli impianti sportivi comunali, negli ultimi decenni, con centrosinistra e centrodestra al governo, sono stati lasciati marcire – accusa Rapinese –. Appena al governo rimetterò rapidamente in sesto la piscina e riaprirà (non fa alcun riferimento, quindi, al progetto per rifare l’impianto presentato da Nessi & Majocchi, per il quale deve ancora essere avviata la gara, ndr). Così come farò il diavolo a quattro per recuperare ogni singolo immobile ad uso sportivo in città». Poi chiarisce, senza giri di parole, come si muoverà: «Per farlo mi terrò sia la delega al Patrimonio che quella allo Sport. E le mie volontà saranno legge». Un modo un po’ da “sceriffo” per sottolineare che non ci saranno discussioni e, quindi, non si perderà tempo.

Nel frattempo nella coalizione di centrosinistra (lista Minghetti la Svolta Civica, Pd, Europa Verde, Agenda Como 2030, Como Comune) che sostiene la candidatura di Barbara Minghetti tiene banco il “caso Veronelli”. La presidente del consiglio comunale Anna Veronelli ha lasciato la carica la scorsa settimana a ridosso dell’addio a Forza Italia (dopo 28 anni), non senza polemiche anche nei confronti della maggioranza che aveva definito «litigiosa e spaccata, con singoli partiti che antepongono delle battaglie non da tutti condivise al bene della buona amministrazione». Lei stessa non aveva dato indicazioni sul suo futuro dicendo però in un’intervista a “La Provincia”: «Conosco e stimo Barbara Minghetti da molti anni, siamo amiche. Adesso, lo ripeto, per me è il momento di fermarmi a riflettere». Giovedì scorso aveva bevuto un caffé con l’ex ministro e leader di Azione Carlo Calenda , in città per sostenere Minghetti, dando quindi qualche indizio in più.

Quel caffé, però, ha messo in subbuglio il centrosinistra. A stretto giro il Pd ha fatto filtrare di essere fermamente contrario a una candidatura di Veronelli, anche se in un’altra lista, nella fattispecie quella di Agenda Como 2030, di cui fa parte Azione.

Il malcontento adesso si sta diffondendo anche all’interno della compagine dove, secondo i rumors - perché, questo vale la pena precisarlo, Veronelli non ha fatto mai alcuna dichiarazione a riguardo - dovrebbe approdare. I più scettici (soprattutto su un suo possibile ruolo in giunta, in caso di vittoria) sono i renziani e, da quanto si apprende, la stessa Minghetti avrebbe più di una perplessità. Se ne parlerà, comunque, la prossima settimana con tutta la coalizione.

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