Rifiuti, la differenziata fa un balzo
Como si avvicina all’obiettivo europeo

In 6 mesi la frazione recuperata è passata dal 35 al 52%. Entro fine anno si punta al 65 L’assessore Magatti : «Risultato molto positivo, ma ancora ampi margini di crescita»

Como

Siamo passati dal 35 al 52,34% di rifiuti differenziati nel giro di un anno, formalmente, ma di fatto il risultato è stato raggiunto in soli sei mesi dato che la nuova modalità di gestione dei rifiuti è partita lo scorso giugno.

Adesso l’obiettivo che otto mesi fa sembrava tanto ambizioso è vicino più che mai: dovremo arrivare al 65% entro fine anno come prevede la direttiva europea, ma la quota è ormai a portata di mano visto che nel mese di novembre Como ha raggiunto il risultato mensile migliore dell’anno scorso e di sempre con il 64,7%. A ben guardare altre città hanno già raggiunto e superato la soglia prevista, è vero, ma ci hanno messo quattro, cinque, sei anni.

Gli ultimi dati

Quando ha ricevuto il risultato complessivo dell’anno 2014 comunicato da Aprica l’assessore all’Ambiente Bruno Magatti non ha avuto dubbi: ci sono ancora tanti comportamenti sbagliati da correggere ma la maggior parte dei comaschi merita una promozione a pieni voti per la capacità di accogliere la mezza rivoluzione scattata nelle pattumiere cittadine e, di conseguenza, nelle abitudini quotidiane e più banali di chi le utilizza, ed erano tra le abitudini più difficili da modificare proprio perché date per scontate..

«I dati che ci hanno fornito dicono che le persone sono state attente - commenta - questo è il risultato di tanti comportamenti individuali positivi. Non ci deve far cantare vittoria, ci sono ancora tanti aspetti da migliorare ma siamo sulla strada giusta». Buono ma migliorabile ad esempio il risultato dell’indifferenziata, tra i 1.900 e i 2.000 quintali al mese fino a giugno e sceso a 950 quintali a dicembre. Bene anche la carta, che veniva già differenziata ma è migliorata ancora salendo da 3.350 quintali di media da giugno a settembre fino a 4.500 quintale al mese di media da ottobre a dicembre, con un picco di quasi 5.000 quintali a ottobre. Bene anche l’umido, la frazione in assoluto più difficile da separare, che da 4.950 quintali di partenza è arrivato a 7.400 quintali a dicembre.

«I comportamenti più scorretti riguardano ancora l’indifferenziato - spiega Magatti - Una parte dei cittadini non ha ancora capito che ci va buttato davvero solo quello che resta e ci mette di tutto».

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