Spinelli nelle scuole
I ragazzi si assolvono

Consumo abituale, prezzi dagli otto ai 50 euro

Blitz alla Ripamonti ma il fenomeno è diffuso

«Ormai fuma almeno uno studente su tre»

«Lo fanno tutti, è normale». Dopo la notizia dei sedici studenti della Da Vinci-Ripamonti pizzicati dalle fiamme gialle per detenzione di droga, gli studenti comaschi non sembrano né sorpresi, né spaventati. Il fatto, a sentire loro, rientra nella normalità. Fuori dal comune, al massimo, è la cocaina, spuntata durante l’ultimo controllo(un solo grammo, è vero, ma si tratta di una circostanza senza precedenti). Un sentire comune che preoccupa, innanzi tutto i presidi e gli insegnanti chiamati a gestire questa vera e propria emergenza educativa.

Nelle tasche e negli zaini

Proprio uno studente dell’istituto DaVinci-Ripamonti così ragiona: «L’uso tra i ragazzi è frequente, io direi a occhio che uno su tre di noi fuma spinelli. È normale. Forse non è normale abusarne, ma fumare ogni tanto è un dato di fatto. Quanto alla cocaina, invece, non si era mai sentito che qualcuno la portasse a scuola».

Nelle tasche, negli zaini: il fenomeno è diffuso e non è da circoscriversi alla Da Vinci. Notizie simili nei mesi scorsi sono rimbalzate dal Pessina, dal Pascoli, perfino in scuole secondarie di primo grado, quindi tra ragazzini di 13 anni. Ancora lo studente: «Ho notato che rispetto all’anno scorso adesso è più difficile che i ragazzi fumino e consumino a scuola. Questo perché da settembre è entrato in vigore il divieto totale di fumo. Non si può fumare sigarette nemmeno in giardino. I docenti controllano. Al massimo penso che chi porta il fumo lo faccia perché lo usa appena uscito, oppure lo vende e lo compra una volta fuori dai cancelli».

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