Il Ticino prova a “soffiare” i turisti a Como. La replica: «Più utile collaborare»

Fa discutere la campagna di marketing dell’ente turistico del Luganese per attirare turisti sul Ceresio, a fronte (anche) dell’overtourism con cui il nostro lago sta facendo i conti

Nessun antagonismo, anzi massima collaborazione con il Ticino e con l’hotellerie ticinese, pur con i necessari distinguo. È questo il sunto dei commenti in presa diretta su questo lato del confine dopo l’annuncio del vicepresidente dell’ente turistico del Luganese (e albergatore tra i più conosciuti della ricca cittadina del Ceresio), Lorenzo Pianezzi, di una campagna di marketing e comunicazione su questo lato del confine per attirare turisti sul Ceresio, a fronte (anche) dell’overtourism con cui il nostro lago sta facendo i conti ininterrottamente dalla Pasqua dello scorso anno in poi.

L’occupazione

«Da novembre a marzo l’occupazione media in Ticino è del 30-40%. È su quei mesi che dobbiamo lavorare», la chiosa di Lorenzo Pianezzi. «È giusto che ognuno faccia la promozione che in quel momento ritiene opportuna. Pertanto non vedo nulla di male, anzi ritengo quella annuncia dall’ente turistico del Luganese come un’iniziativa di rilievo. Ciò non toglie che noi dobbiamo lavorare per far sì che i turisti possano andare non a Lugano, ma sul nostro versante del lago di Lugano, dove ci sono strutture importanti - la chiosa di Luca Leoni, presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio - non c’è nessun intento campanilistico dietro le mie parole. Io rappresento il mondo alberghiero comasco e non ticinese. Dentro la nostra promozione inserisco la Val d’Intelvi, l’Alto lago e tutte quelle realtà come il Triangolo Lariano o il Canturino-Meratese che meritano di essere conosciute e visitate. Ci tengo a ribadire un concetto però e cioè che come Associazione albergatori non andremo a contrastare alcun tipo di promozione che verrà posta in essere sul nostro territorio da parte degli enti di promozione turistica ticinesi. È pacifico nel contempo lavorare affinché i turisti rimangano sul nostro territorio».

Sinergie

Dal canto suo Giuseppe Rasella, membro di Giunta della Camera di Commercio con delega al turismo, conferma che «è opportuno andare oltre la singola campagna annunciata dall’ente turistico del Luganese».

È invece opportuno ragionare - attraverso la Regio Insubrica - «su una forma di collaborazione che guardi ai mercati emergenti e che punti ad attrarre i visitatori sulla macro area a cavallo del confine, perché le dinamiche dicono che i visitatori che raggiungono Lugano - per rimanere in questo contesto - poi il più delle volte vengono sul lago di Como. Aumentare l’attrattività sui due lati del confine potrebbe essere interessante soprattutto nell’ottica di trattenere l’ospite offrendogli un ventaglio di offerte accattivanti, che vanno dallo shopping, all’enogastronomia, alla cultura ed a tante altre importanti proposte». Peraltro Giuseppe Rasella annuncia un’iniziativa, sotto l’egida proprio della Regio Insubrica, che porterà ad un incoming previsto a metà ottobre cui parteciperemo come Camera di Commercio. Ospite del nostro territorio un selezionato gruppo di operatori turistici. «Si sente parlare poco della Regio Insubrica - la chiosa di Giuseppe Rasella -. Eppure c’è e garantisce energie e iniziative che se adeguatamente sfruttate possono portare vantaggi anche al nostro territorio».

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