Primo hotel dedicato alla street art C’è una camera firmata dal comasco Mr Savethewall

Inaugurazione a Verona. Gli ospiti hanno facoltà di lasciare una scritta sul muro della stanza

C’è una camera tutta made in Como nel nuovo albergo dedicato alla street art appena inaugurato a Verona, grazie all’ultima opera dell’artista comasco Mr. Savethewall che ha ricreato una fabbrica abbandonata all’interno di una stanza dotata di ogni comfort.

La struttura si chiama Muraless Art Hotel, è un quattro stelle, ha aperto le porte giovedì sera con un evento dedicato a cui hanno partecipato anche gli artisti autori delle diverse camere. Ognuna ha un’identità unica, come unico è il progetto creativo realizzato.

Dalla riqualificazione della precedente struttura è nato un hotel che è al contempo un vero e proprio museo della street art, grazie all’intervento dei 52 più importanti street artist italiani che l’hanno plasmato. Tra loro, anche il comasco Mr. Savethewall. «Sono stato chiamato dalla curatrice del progetto, Chiara Canali, una storica dell’arte che è stata anche la mia curatrice quando stavo aprendo il primo studio a Como nel 2013 racconta l’artista - Lei aveva portato Streetscape a Como, oggi collabora con la galleria Deodato Arte con cui ho l’esclusiva».

Nell’albergo si possono trovare 94 camere suddivise in 12 temi, tra cui arte, cucina, design, scienza, moda. La facciata è stata decorata da Mr. Brainwash, street artist di fama internazionale lanciato da Bansky, ed è il suo più grande murale in Europa. La camera assegnata alla trasformazione di Mr. Savethewall è dedicata a Canova e la sua realizzazione si ispira a una fabbrica abbandonata, riprodotta con cartelli stradali, elementi urbani, perfino muschio e ruggine. L’artista ha rappresentato sulle pareti Paolina Bonaparte, oltre alla coppia di amanti Amore e Psiche dove Psiche è impegnata a farsi un selfie. Sono state inserite anche fotografie del comasco Emanuele Scilleri. La stanza resterà allestita in questo modo per un anno.

Chi pernotterà potrà lasciare un segno del proprio passaggio scrivendo sui muri con pennarelli o bombolette. «È un esperimento sociale, sono curioso di vedere come sarà tra un anno - commenta - Ogni camera di quella struttura è meravigliosa. Ho visto un Michelangelo o la foto di Maria Callas riprodotti a regola d’arte con le bombolette spray. La mia di sicuro è qualcosa di unico e lascia spiazzati. All’inaugurazione è stata molto apprezzata dal pubblico e anche la curatrice ha voluto firmarla».

L’opera è stata realizzata nel giro di una settimana e per ottenere il risultato desiderato l’artista si è portato da casa tutti gli oggetti da inserire. Tra le sue ambizioni c’è anche quella di creare degli arredi su misura che siano coerenti con lo stile urbano degli allestimenti, lavorandoci insieme al distretto brianzolo del mobile. «Ho sempre creduto nel lavoro congiunto tra imprese e artisti. Penso ad arredi di qualità che però conferiscano all’insieme l’aspetto di una fabbrica abbandonata».

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