Startup di ComoNext
La vacanza con il cane
diventa a cinque stelle

Food for Dogs ha ideato una linea di prodotti e servizi per alberghi e ristoranti dedicata ai cani (e ai loro padroni)

Si sono posati anche su “Food for dogs”, realtà incubata a ComoNext, i riflettori dell’ultimo appuntamento promosso dal Tavolo Giovani della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. L’evento online ha infatti permesso di approfondire le caratteristiche di quindici progetti dedicati alla realizzazione di innovazioni nel turismo, tra piattaforme attraverso le quali prenotare servizi connessi alla vacanza, app per viaggi business e turismo ibrido e la digital concierge.

Un mercato di grande prospettiva è quello legato al turismo (o comunque alle uscite) con animali al seguito. È in questo ambito che opera, appunto, Food for dogs, startup presentata durante il Tavolo dalla fondatrice Sara Merighi, la quale ha esordito con una serie di dati.

In primo luogo, ha evidenziato come nel 2020 3,5 milioni di italiani siano andati in vacanza con il loro cane. Nel 2018 erano 2,8 milioni, quindi si registra un trend di forte crescita. Inoltre, 4 proprietari su 10 tengono in considerazione le esigenze del loro amico a 4 zampe quando scelgono dove trascorrere le ferie e il 49% è disposto a pagare di più per soggiornare in una struttura pet-friendly, che il 50% fatica a trovare.

«Non esiste uno standard nella pet hospitality – ha rilevato Merighi -: l’accoglienza è lasciata all’intraprendenza della singola struttura, ma chi viaggia col cane ha esigenze specifiche. Noi creiamo prodotti e servizi b2b per semplificare e rendere più piacevole la gestione del pet fuori casa». Il primo innovativo servizio lanciato dalla startup è un “doggy lunch box” (nato dall’esigenza personale della fondatrice, che viaggia con i suoi due cani), per nutrire il cane in modo comodo e sano fuori casa. Si tratta di una scatola realizzata in cartoncino ad uso alimentare e contenente carne e verdura sotto vuoto che ha funzione di ciotola ed è proposta a hotel e ristoranti che vogliono fornire un servizio a chi viaggia col proprio animale.

«Abbiamo lanciato anche un courtesy kit e una linea di allestimenti per camere (cuscini, trapuntini per letti, ciotole)». Del resto, ha evidenziato Merighi, «le strutture che decidono di abbracciare la pet hospitality, oltre a indubbi benefici di tipo immateriale, hanno anche grandi vantaggi sulle revenue, potendo applicare mark up al costo della camera e offrire una serie di servizi ancillari (up selling) tra cui ad esempio il pasto per i pet».

«Al momento abbiamo oltre 100 strutture clienti (tra cui Bulgari Milano, Da Vittorio, Grand Hotel Tremezzo). L’anno prossimo lanceremo due nuovi progetti: la creazione di un pet corner con vending machine e una app per albergatori, per semplificare l’esperienza di chi viaggia con i propri animali».

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