C’è una Como da abbellire
ma serve coerenza

Che pasticcio in viale Geno. Siamo nella zona più “in” della città, quella in cui l’amministrazione cittadina sta investendo gran parte dei pochi fondi a disposizione (è stata riqualificata piazza De Gasperi e sono stati da poco ultimati i lavori per rifare una parte del verde), eppure l’area lungolago è un caos. Al varco del “vigile elettronico” il cantiere delle paratie abbandonato (ma la storia è penosamente nota), oltre però è un susseguirsi di disordine e trascuratezza. Circostanze su cui, in passato, ci potevamo tutti permettere di chiudere un occhio. Oggi non più perché la città non va più in ferie ad agosto e ieri pomeriggio, nella giornata più calda dell’anno, era un continuo via vai di stranieri. Ed ai loro occhi, comprensibilmente, non c’è indulgenza perché la cura e l’attenzione all’arredo urbano in una città turistica sono un capitolo decisivo. Su cui, diciamocelo, siamo ancora molto indietro. Ce lo ha raccontato ieri anche una coppia di turisti spagnoli tanto entusiasta delle gite in battello quanto delusa dalla carenza delle panchine in centro (per un po’ di riposo ci sono solo i tavolini dei bar).

C’è tanto da fare. Come tollerare che, per giorni, a ridosso della nuova piazza De Gasperi sia lasciata una panchina completamente sfasciata? Ora, la polemica sulle panchine senza schienali può anche lasciare il tempo che trova, ma è il minimo aspettarsi che tutte le sedute appena installate siano utilizzabili e che lì dove c’è stato un vandalismo o un incidente si intervenga in un tempo ragionevole. Viale Geno merita un’attenzione diversa.

Anche le scelte sulla viabilità sono emblematiche. Prima la chiusura nel weekend avviata a stagione inoltrata (bastava partire almeno un mese prima per evitare quella sorta di far west del traffico a cui si è assistito lo scorso giugno), ora questa sorta di blitz sui parcheggi. Il termine blitz forse è improprio ma come definire diversamente l’iniziativa del dirigente della mobilità che ha fatto cancellare un tot di posti auto senza che la polizia locale abbia tuttora predisposto uno straccio di ordinanza. Già perché spesso e questo sembra essere uno dei casi, il Comune tanto è solerte a multare gli automobilisti (o i commercianti che non rispettano le prescrizioni anti fumo) quanto distratto quando si tratta di rispettare i propri obblighi.

Forse in questa vicenda, così come è avvenuto altre volte nel passato, l’amministrazione ci metterà una pezza ingranando la retro marcia. Ma sarebbe il caso che in una zona così importante del centro si cominciasse ad avere una strategia precisa e coerente. Alcuni mesi fa l’assessore Spallino, con un tweet, ha lanciato la proposta di creare una grande area Ztl lungo la passeggiata a lago. Si tratta di un’idea ovviamente suggestiva, soprattutto durante l’estate, ma se questa è la direzione bisognerebbe iniziare ad agire di conseguenza. Coinvolgendo su una prospettiva del genere innanzi tutto i residenti e gli esercenti e magari iniziando a indicare tempi definiti visto che, almeno all’apparenza, non occorrerebbero grandi interventi infrastrutturali. Qualcosa in passato è stato fatto, la cosa migliore sarebbe ripartire lì da dove si era rimasti. Muoversi a spot togliendo i parcheggi per rendere più godibile il lago dalle panchine da sé è un provvedimento di non facile comprensione che rischia, nonostante il condivisibile principio, di creare più danni dei benefici.

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