Classico, vince
la sete di novità

La necessità aguzza l’ingegno e così, per salvare il liceo classico, al Volta si pensa di aprire ai cugini, non a quelli più prossimi però, di solito del liceo scientifico, ma a quelli un po’ più lontani, dell’artistico.

Lo storico liceo classico, che ebbe come guida nientemeno che Alessandro Volta, correvano gli anni 1774-78 come recita la pagina del sito della scuola, vuole dimostrare che vecchi saranno gli altri. Se gli iscritti reggono, 106 nel 2013, 120 a ieri, termine ultimo per le iscrizioni, non bastano ancora per arrivare ai famosi 600 alunni complessivi necessari per conservare la propria autonomia. Oggi il totale degli

alunni del Volta è infatti fermo a 578, non bastano. Come non bastarono l’anno scorso quando si mosse tutta la città e gli ex voltiani sparsi nel mondo per “salvare” il liceo. Venne aperta una raccolta di firme e fecero l’autografo in 650, più del totale degli alunni che servono per conservare l’indipendenza della scuola. Allora alcuni, benché da decenni lontani dai banchi, si dissero disposti a iscriversi ancora al Volta pur di salvarlo. Niente, la movimentazione servì a molto, in termini di emozione, poco in termini di concreta tutela della scuola.

Oggi invece la proposta del dirigente D’Antonio è ben più concreto: un liceo artistico dentro il Volta a partire dal 2015. E sembra quasi di vedere la faccia di Volta abbozzare, dietro la smorfia seriosa che ai suoi tempi era di rito, un sorriso eccitato. Come potrebbe essere diversamente? Volta di sperimentazione se ne intendeva e degli esperimenti aveva fatto la sua ragione di vita privata, fin da ragazzino, e professionale. Dunque c’è da scommettere che Alessandro il fisico sarebbe ben felice di sponsorizzare l’offerta formativa. Certo, si dirà che a mali estremi estremi rimedi, lo diranno i puristi del nato Real Ginnasio di Como, ma bisognerà lasciarli parlare e ingranare la marcia per non rischiare di perdere la propria autonomia. L’idea del dirigente di dare spazio a un liceo artistico a fianco del classico ha già trovato d’accordo il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Claudio Merletti: «Per un rilancio duraturo – dice Merletti - serve un po’ di creatività, l’artistico potrebbe essere una soluzione. Quanto all’autonomia non urge mettere cappi al collo; questi numeri fanno ben sperare».

Sono le ultime parole a contare, niente fretta, l’autonomia l’anno prossimo, il 2015, potrebbe essere salvata dalle stesse famiglie che potrebbero recuperare ai figli la passione per gli studi classici. Ci sono, come dice Merletti, i numeri che parlano. Quest’anno dalla scuola usciranno 118 voltiani, ne entreranno 120. Si faranno cinque classi nuove, una in più dell’anno scorso. Tutto fa ben sperare anche se il rischio di perdere autonomia e nome è ancora concreto, l’accorpamento alla Ciceri per ora è congelato, ma non è cancellato. Per il Volta potrebbe essere arrivato il momento del cambiamento vero, in memoria del grande Alessandro che cambiava in continuazione i propri esperimenti per arrivare a giustificare le proprie tesi. La produzione Rai di Milano qualche anno fa trasmise “Lampi di genio” una bella proposta, curata dal comasco Renzo Salvi per Rai Scuola e firmata da Luca Novelli in cui si raccontavano a fumetti le vite dei grandi della scienza, tra cui anche quella di Alessandro Volta. Bisognerebbe riguardare oggi quella trasmissione, e dare una rilettura al libro collegato (Editoriale Scienze), per capire che innestare con un nuovo liceo il classico Volta potrebbe davvero rappresentare… la chiave di Volta della scuola. Nel quinto capitolo del libro “Lampi di genio” c’è un consiglio zen che sembra proprio fare al caso dell’idea di D’Antonio, la si volesse collegare, alla perenne sete di novità del fisico comasco: «Nel seguire le orme dei saggi cerca quello che loro cercavano».

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