Ma a cosa serve
la nuova Provincia?

La nuova Provincia, abolita, anzi no, riformata in attesa di abolizione e immersa in quel limbo dell’infiinto provvisorio italico, non si può dire che a Como abbia cominciato con il piede giusto. Finora, infatti, si è segnalata solo per notizie non certo edificanti.

Nel nuovo ente di secondo livello, quello che leva ai cittadini l’incomodo di recarsi alle urne per sostituirli con i politici che eleggono altri politici e possono togliersi lo sfizio di consumare vendette personali e correntizie (nel caso lariano è andata anche così), all’apertura delle urne si è scoperto che qualcuno aveva sbagliato i conti e il

risultato non era conforme al voto. Ma guai a chiedere di ricontare le schede. Si vada al Tar perché è la burocrazia, bellezza. Poi, la presidente, il sindaco di Olgiate Maria Rita Livio, tra i primi provvedimenti presi ha inserito un rimborso spese “preventivo” di 10 mila euro per eventuali missioni fuori dal territorio di competenza.

Nulla di illegale, intendiamoci, e poi non è detto che questi nostri quattrini saranno utilizzati davvero per lo scopo indicato. Ma come biglietto da visita, ne converrà la dottoressa Livio, si poteva anche presentare qualcosa di meglio.

Infine è di ieri la notizia comunicata dal consigliere Cotta, delegato per le tematiche ambientali, per cui l’ente non potrà più svolgere perché troppo onerosa, una delle poche cose che, al netto delle rotonde sulle strade, consentivano ai cittadini di apprendere dell’esistenza di un’amministrazione provinciale: la pulizia del lago.

Purtroppo, la bomba d’acqua piombata sul Comasco qualche settimana fa ha causato l’affondamento del battello spazzino: natante addetto a liberare lo specchio d’acqua davanti alla città di rami, foglie marce e sporcizie assortite, in modo da consentire ai turisti di ammirare uno specchio d’acqua con un aspetto decente. Adesso non sarà più così. La Provincia si è chiamata fuori, volendo ribadire la sua imprescindibilitàm e ha girato la pratica all’autorità di bacino, altro ente che, a quanto pare, non ci sente dall’orecchio della pulizia del lago. Morale: l’unica cosa pulita sono le mani di coloro che si scaricano l’un l’altro la monnezza. Insomma, mentre i comaschi sono tenuti, da qualche mese, ad avere particolare cura nel gestire la loro spazzatura differenziando tutto il differenziabile, nel lago si può gettare qualunque cosa e lasciarla lì a far bella mostra di sé: un pendant con il cantiere non cantiere delle paratie. Se poi i turisti decideranno di non tornare sul Lario, preferendo magari altri specchi d’acqua dove non si usa scaricare, soprattutto i barili, chi ne risponderà? Di fronte a questi chiari di luna che si specchia nella feccia stagante del primo bacino cosa deve pensare il cittadino che già è rimasto perplesso di fronte all’abolizione non abolizione dell’ente Provincia? E soprattutto chi pagherà ora per la pulizia del lago che qualcuno dovrà pur fare? Se toccherà, come appare quasi inevitabile, al Comune di Como, che ha le casse simili al deposito di Paperon De Paperoni dopo una visita dei Bassotti, dove saranno recuperate le risorse? Davvero una bella sorpresa questa nuova Provincia. E non si può neanche ipotizzare, come si faceva prima, di mandare a casa questi amministratori. Perché tanto si eleggono tra loro.

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@angelini_f

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