Parcheggii meno cari

La vittoria di Como

È opinione diffusa che, nell’era digitale, i giornali non servano più. Forse c’è del vero, al di là dell’utilizzo per incartare la verdura, funzione difficilmente delegabile a televisioni, pc o tablet. C’è però per fortuna, qualche eccezione. Grazie a un giornale, La Provincia, i comaschi potranno risparmiare un bel po’ di euro per i parcheggi nei tanti nuovi posti blu donati dall’amministrazione comunale negli ultimi mesi.

Solo grazie al nostro quotidiano, infatti, la giunta Lucini è stata costretta ieri, finalmente, a innestare un’imbarazzata retromarcia sul blitz di agosto deciso dal

dirigente alla Mobilità, Pierantonio Lorini, all’insaputa del sindaco, dell’assessore competente, Daniela Gerosa, degli altri componenti della giunta e del consiglio comunale. Ma soprattutto all’insaputa di Como e dei suoi cittadini, di coloro cioè, toccati ancora una volta nel portafoglio. Se La Provincia, con il collega Michele Sada, non si fosse accorta degli aumenti applicati dal dirigente alle tariffe dei posti blu, e se il nostro quotidiano non avesse deciso di partire lancia in resta con una campagna martellante, la festa sarebbe passata con il santo gabbato. Anzi, con i santissimi fumanti dei cittadini. Per carità, abbiamo fatto solo il nostro dovere, il minimo sindacale per un quotidiano locale e leader che ha l’obbligo di essere sentinella del territorio.

Ci sembra giusto però sottolinearlo. Perché nel paese in cui appropriarsi dei meriti altrui, soprattutto in politica, va sempre di moda è giusto mettere i puntini sulle i, anzi i punti, i punti e virgola per far vedere, come diceva Totò, che non siamo provinciali. E invece no. Perché ci sono circostanze in cui essere provinciali, cioè attenti alla cura del proprio orticello, diventa decisivo.

Nessuno perciò si vanti di una vittoria che è di Como, dei suoi cittadini e del giornale che li rappresenta . Non è la vittoria di un’amministrazione comunale a cui, oltre agli spiccioli messi in cassa in questo periodo di aumenti ingiustificati dei posti blu, rimarrà una figuraccia da diventare rossi (o blu) per la vergogna ., Non è possibile che in un Municipio che funziona come si deve, una mano non sappia cosa fa l’altra. E che il livello politico non abbia il controllo su quello tecnico. L’assessore Daniela Gerosa, che pure in questo primo anno e rotti di mandato si è distinta per impegno a capacità, questa volta non ha giustificazioni. Così come non ne ha il sindaco Lucini, che era riuscito a maneggiare patate ben più bollenti di questa (su tutte quella del lungolago) senza scottarsi.

Non hanno meriti o alibi neppure i partiti, quelli di maggioranza come quelli dei opposizione che hanno dimostrato la loro scarsa utilità e la distanza dei problemi reali dei cittadini che non sono quelli dibattuti nelle segrete stanze e spesso, ahinoi, anche nelle istituzioni.

Adesso però si volta pagina. E tanto per non rischiare di farsi ancora sorprendere, è meglio che l’amministrazione comunale abbia ben presente una cosa.

Questi aumenti tariffari dei posti blu non possono uscire dalla porta e rientrare dalla finestra. Como, attraverso il suo giornale, continuerà a vigilare affinché, una volta lasciata raffreddare la patata, non se ne metta un’altra in pentola, magari con una revisione complessiva delle tariffe, una perifrasi per legittimare l’iniziativa del dirigente sconfessato dai vertice dell’amministrazione. La Provincia sarà sempre qui a vigilare. Almeno finché i lettori-cittadini lo vorranno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA