Andrea sotto le bombe dei russi
«Solo a Kiev con i miei 453 cani»

Ponte Lambro: ha lavorato per lungo tempo come fotografo prima di trasferirsi in Ucraina. L’appello di Cisternino: «Mancano acqua e cibo»

È rimasto in Ucraina per assistere i 453 animali che ospita nel suo rifugio KJ2, posto a 45 minuti dal centro di Kiev, la capitale ucraina al centro della guerra con la Russia. Ora è isolato, senza rifornimenti di acqua e cibo. Sono giorni drammatici per Andrea Cisternino: originario di Ponte Lambro, da anni gestisce un centro di accoglienza per cani randagi che si è poi aperto a molte altre specie. La Farnesina si è attivata, la speranza è l’apertura di un corridoio umanitario nelle prossime ore.

Cisternino ha lavorato a lungo come fotografo per poi trasferirsi a vivere in Ucraina. Qui nel 2009 ha iniziato a occuparsi degli animali: la data non è casuale, quell’anno l’Ucraina (insieme alla Polonia) venne incaricata di organizzare i campionati europei di calcio e avviò una durissima campagna contro il randagismo per rispettare i dettami della Uefa. La sua missione era accogliere i cani in un luogo sicuro per evitare che facessero una brutta fine.

Negli ultimi tredici anni Cisternino ha vissuto a breve distanza dalla capitale ucraina con la moglie, alcuni collaboratori e una famiglia di animali sempre più grande: oggi gli esemplari ospitati nel rifugio sono 453. Quando i russi hanno invaso il Paese, si è ritrovato completamente isolato con quattro collaboratori: la moglie aveva già lasciato l’Ucraina, lui ha preferito restare lì insieme agli animali.

La situazione è delicata. Acqua e cibo scarseggiano per Andrea, i suoi quattro collaboratori e gli animali. Da giorni la moglie Vlada Shalutko e il giornalista Claudio Locatelli, presente sul campo, lanciano appelli per fare arrivare al rifugio scorte di viveri e di medicinali: una richiesta d’aiuto rivolta all’Italia, all’Ucraina e alla Croce Rossa. Ieri il reporter Locatelli è riuscito a parlare con Cisternino e ha pubblicato il video della telefonata su Facebook. (L. Men.)

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