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Martedì 08 Giugno 2010
Spt, Gandola e gli altri
Il pm: "Truffa e corruzione"
Decade il peculato, restano in piedi le accuse di truffa e corruzione. Così la Procura della Repubblica di Como ha chiuso l'inchiesta avviata lo scorso anno sulla presunta svendita del ramo noleggi di Spt, lo scandalo che travolse l'ex presidente Gianandrea Gandola che ora rischia il processo. Con lui i titolari della Basco di Olgiate Comasco
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Domanda: basta la promessa di un posto di lavoro a sostenere l'ipotesi di corruzione? Probabilmente sì, ma non è soltanto l'assunzione di Gandola (4250 euro al mese, lordi) ad avere convinto la Procura della sussistenza dei reati. Ci sono altre circostanze: per esempio l'esclusione dalla gara della società Rampinini, cacciata per avere formalizzato il proprio interessamento fuori tempo massimo (in realtà la raccomandata con cui Rampinini chiedeva di partecipare era stata inviata in tempo utile), oppure la pubblicazione del bando di gara su un giornale - come dire - un po' defilato dalla nostra Provincia, "Il Tempo" di Roma, quotidiano che nelle nostre edicole non viene neppure distribuito, di fatto vanficando gli effetti della comunicazione. E infine il calcolo del prezzo di vendita, più o meno 400mila euro, fissato così, un po' a spanne, senza perizie: «Vero, gli autobus valgono di più», ammise Gandola quando fu avviata l'indagine che lo riguarda, sostenendo che però fossero da detrarsi perdite annue per circa 200mila euro. Potrà ripeterlo davanti al pm che, a lui come agli indagati, consentirà ora di farsi interrogare o di presentare meorie difensive. Poi, salvo sorprese, per tutti chiederà il processo.
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