Palazzetto di Cantù
Può partire la costruzione

La soddisfazione del sindaco e dell'assessore Cappelletti dopo il via libera della giunta al progetto esecutivo. Adesso può partire il cantiere: tempo previsto di consegna del palasport da 7.000 posti è di 15 mesi, maggio 2013

CANTÙ Ventiquattro maggio 2013. Il giorno in cui l'Italia entrava in guerra, nel 1915, Cantù chiuderà definitivamente la guerra con i fantasmi del passato, dello spreco, della vergogna Palababele.
Perché entro quella data, tra quindici mesi, dovrà essere concluso il nuovo palazzetto dello sport. Ieri mattina la giunta ha approvato il progetto esecutivo dell'impianto, validato dopo lunga attesa, relativo alla costruzione e gestione del nuovo palasport, un project financing da oltre 50 milioni di euro.

Ora parte il conto alla rovescia per Turra, l'azienda di Cazzago San Martino che se l'è aggiudicato e che dopo aver tirato su la struttura la gestirà per 30 anni. E la prima pietra, attesa da gennaio dell'anno scorso, ormai è lontana solo il tempo di sbrigare le pratiche tecniche, probabilmente circa una settimana. O meglio l'avvio dei lavori, visto che prima di posare pietre, pragmaticamente, ci sarà da scavare.

«Una giunta commovente» l'ha definita il sindaco Tiziana Sala una volta terminata. E la delibera che ha sancito ufficialmente la fine dell'iter amministrativo e quindi l'avvio della decorrenza dei 15 mesi di cantiere, firmata da tutti i membri dell'esecutivo, dal segretario generale Andrea Fiorella e dal dirigente Mario Iorio, se la terrà di ricordo. Così come lo farà l'assessore ai Lavori pubblici Umberto Cappelletti.

«Abbiamo preso in eredità le difficoltà legate alla questione Palababele - dice il primo cittadino - e lasceremo in eredità alla città una strada aperta, chiara e pulita. E un'importante opportunità di sviluppo. Per tutti noi è stato davvero un momento di commozione, perché abbiamo affrontato dieci anni di lavoro in un susseguirsi serrato, soprattutto negli ultimi mesi, di incontri e scambi continui. Con una tensione molto forte».
Soddisfazione, per essere arrivati alla fine di quella che il sindaco definisce «una vera e propria complessa scalata burocratica», e con qualche sassolino nelle scarpe che ci si vorrebbe togliere. Ma non ora, non ancora.
Non si vuole rovinare la soddisfazione per essere arrivati alla svolta di una vicenda che si è trascinata per oltre vent'anni e con venti miliardi di vecchie lire di soldi pubblici buttati, «e se nelle ultime settimane si è detto che la vicenda era avvolta dal silenzio - sottolinea Umberto Cappelletti - quello che gli altri chiamavano silenzio in realtà era lavorare per raggiungere questo risultato».

Ora quindi partono i quindici mesi concessi da convenzione a Turra per costruire un'arena polifunzionale da 7.000 posti su tre anelli con  palestra, sala fitness, ristoranti, negozi, cinema e piscina, anche se l'azienda bresciana ha già fatto richiesta per poter lavorare 24 ore al giorno senza sosta su tre turni.
«Quello di oggi - continua Cappelletti - è un atto di importanza incredibile, nonostante quello che potrà dire chi vuole sminuirne la portata, come si sta facendo da tempo, affermando che non ci saranno sicurezze fino al completamento del palazzetto».

La sicurezza, rimarcano gli amministratori, è che ora si parte davvero: «Già lunedì mattina - prosegue  l'assessore al Lavori pubblici - avremo una riunione tecnica per l'approntamento e la consegna dell'area di cantiere con Turra, Bennet, gli uffici comunali e la polizia locale, per la circolazione attorno al cantiere. L'iter è chiuso dal punto di vista amministrativo, ma noi monitoreremo in tutto e per tutto fino alla fine del nostro mandato».
Con la speranza di consegnare alla città una «importante risorsa anche dal punto di vista economico, visto l'indotto del progetto», evidenzia Tiziana Sala, e di creare un vero e proprio polo che possa essere luogo di aggregazione integrato in Cantù: «Col tempo - conferma Cappelletti - si dovrà affrontare un ragionamento in dialogo col centro cittadino e non svincolato dallo stesso».

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