Il fisco contro la Comense
"Evasione da tre milioni"

Tegola sulla società nerostellata e sul suo presidente Antonio Pennestrì, che replica: «Mi difenderò»

COMO Ennesima tegola sulle ceneri della società ginnastica Comense. L'Agenzia delle Entrate ha recapitato al suo presidente Antonio Pennestrì due avvisi di accertamento per imposte che l'Agenzia ritiene evase nel biennio 2007 - 2008. Sono cifre importanti, relative a Iva, Irap, imposta regionale sulle attività produttive, e Ires, l'imposta del reddito sulle società che Pennestrì ha ricevuto nelle vesti di presidente della Comense. I numeri: un milione 978mila euro per il 2007, un milione e 658mila euro per il 2008, totale tre milioni 636mila euro.

«Mi difenderò», promette Pennestrì, raccontando anche della verifica da cui tutto ciò è iniziato:«L'Agenzia delle entrate venne l'anno scorso, e io me lo aspettavo. Sapevo che avrebbero guardato alle sponsorizzazioni, la cui regolamentazione rimbalza di continuo tra due differenti pronunciamenti della corte di Cassazione, del 2011 e del 2012. È cambiata la deducibilità per le aziende: prima era tutto deducibile, ora, per il Fisco, che ha recepito il pronunciamento del 2011 e ignora quello contrario dell'anno successivo, si può dedurre non più di un terzo delle spese in tre anni. Lei capisce che questa è la morte dello sport dilettantistico».

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