L'odissea alla Lario 1898
«Ed era un'isola felice»

Fino a domani mattina nessuna certezza per i 75 dipendenti. Che raccontano la loro storia

CIRIMIDO Oggi un primo incontro, ma fino a domani non arriveranno certezze per i 75 lavoratori della Lario 1898. Che hanno trascorso le prime notti in presidio.

Intanto i dipendenti continuano ad avere gli incubi sul loro futuro. «Mi ha chiamato mio marito - racconta Vincenza Baldarella - Dal 31 luglio sarà a casa anche lui. E poi cosa facciamo? Io ho 36 anni di contributi».
Vincenza è arrivata alla Lario nel maggio 2010 con il secondo scaglione della Banfi di Parabiago, e da allora tutti i giorni fa quasi 70 chilometri per andare e tornare dal lavoro.

Come Alessandra Pasqualin, arrivata dal calzaturificio milanese nel 2008: «Ho un affitto da pagare e sono da sola. A fine mese devo dare 1.600 euro all'amministratore per i tre mesi di affitto e per le spese, e rimarrò con 500 euro sul conto. Non so come farò a campare».
«Ho un affitto da pagare e sono da sola. A fine mese devo dare 1.600 euro all'amministratore per i tre mesi di affitto e per le spese, e rimarrò con 500 euro sul conto. Non so come farò a campare».
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