Como: «Niente lago
e niente lampioni»

«Li abbiamo visti arrivare, con le scale, smontavano le lampade. Pensavamo che fosse per ripararle, invece...».
Invece ne mancano cinque, e non verranno ricollocati finché qualcuno non li paga.

COMO «Li abbiamo visti arrivare, con le scale, smontavano le lampade. Pensavamo che fosse per ripararle, invece...».
Invece ne mancano cinque, e non verranno ricollocati finché qualcuno non li paga. Il testimone è Gianni Grammatica, per tutti Tasell. Da più di un secolo la sua famiglia trasporta turisti sulle acque del lago per fargli visitare le belle coste del Lario.
Da più di un lustro il suo mestiere è diventato sempre più difficile: la sua postazione in piazza Cavour stava per essere "mangiata" dal cantiere delle paratie: la palizzata, che ha inglobato l'ex biglietteria della navigazione, si è fermata, letteralmente, a pochi millimetri da lui. «Ormai non mi meraviglio più di nulla», dice con un  sorriso amaro alzando gli occhi verso la sommità dei lampioni.
Se ne contano diciannove su ventiquattro: dei cinque mancanti è rimasto lo "scheletro", il supporto spuntato.
Non funzionavano e sono stati rimossi dall'Enel che ha, contemporaneamente, constatato le pessime condizioni di tutto l'impianto della piazza: i pali sono usurati e, evidentemente, anche l'allacciamento abbisogna di una revisione se è vero che, per ripristinare l'illuminazione dopo che la più grande piazza della città di Volta era rimasto al buio, sono state necessarie operazioni assai più complesse del previsto.

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