«Costretta a prostituirmi
per pagare i Gratta e vinci»

Dipendenza dal gioco, la storia di una cinquantenne arrivata a farsi prestare denaro per acquistare le schedine, e c'è chi ne ha approfittato. «Alla fine ha avuto il coraggio di farsi curare. Non è un caso isolato».

Slot machines: è sempre possibile segnalare i bar che decidono di rimanerne senza a [email protected]

COMO Tutto è iniziato con una vincita al Gratta e vinci. Di quelle che vengono festeggiate con cartelloni e bottiglie di champagne. La signora, moglie, mamma e nonna, è al settimo cielo. Cinquemila euro caduti dal cielo che può distribuire tra figli, in difficoltà con il lavoro, e nipoti oltre a tenersene un po' per lei e il marito.
Facile no? In realtà è l'inizio della fine. La signora inizia a "grattare" sempre più spesso. Compra strisce di Gratta e vinci, molte di più di quanto possa permettersi con il suo stipendio da operaia. Allora inizia a chiedere i soldi in prestito e diventa ossessionata nel cercare la seconda vincita che non arriva. Arriva  invece, un amico degli amici degli amici che il denaro glielo presta volentieri. Solo che poi le dice: «Io soldi indietro non li rivoglio. Tu mi fai questo e quello e siamo pari». Un ricatto sessuale, al quale la donna cede. Il vortice ha termine solo perché la donna decide di farsi curare all'associazione Azzardo e nuove dipendenze (342-0974876). 

Sempre in tema di dipendenza dal gioco, ricordiamo che è sempre possibile segnalare i bar che rinunciano alle slot machine [email protected] L'elenco è già arrivato a quota 142

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