Per soli 12 studenti
il liceo Volta rischia

Lo storico liceo classico comasco non arriva a 600 iscritti e per la legge deve perdere l'autonomia

COMO Dopo 300 anni di storia il liceo Volta potrebbe "scomparire". Il classico è infatti a rischio dimensionamento, potrebbe essere accorpato a un'altra scuola, già a settembre potrebbe perdere il dirigente amministrativo e il preside.
L'amministrazione scolastica ieri ha chiesto alla più antica scuola di Como di fare di conto: ci sono 588 iscritti, il minimo di legge è 600. Mancano 12 alunni, sotto questa soglia gli istituti perdono l'autonomia e la dirigenza scolastica.

L'attuale dirigente Luigi Villa è arrivato al Volta solo quest'anno e ragiona: «Io so soltanto che è stata chiesta questa verifica, siamo scesi sotto soglia 600. Cosa accadrà domani non lo so. Non è detto la scuola perda automaticamente la sua autonomia».

Spetta agli uffici scolastici, regionali e provinciali, decidere se applicare la regola voluta dalla riforma Gelmini in maniera flessibile oppure rigida. Claudio Merletti, dirigente provinciale, dichiara: «Stiamo discutendo. Bisogna capire quali sono le migliori linee per difendere il classico. Bisogna farlo con realismo e senza confusioni.

C'è una vertiginosa caduta, cerchiamo strategie per stabilizzare i numeri». In pochi anni il Volta è passato a dover faticare per raccogliere un centinaio di nuove leve, quest'anno non si arriva nemmeno a formare cinque prime classi, le quarte ginnasio. La provincia di Como però nel panorama italiano è tra le più meritevoli in quanto a razionalizzazione e ottimizzazione scolastica.
Le ipotesi al vaglio sono molteplici: si può conservare la prestigiosa scuola con una deroga speciale, si può azzopparla dando la dirigenza ad un preside reggente esterno, si può accorpare il Volta, o affiancare all'indirizzo classico altri corsi.

Prosegue Merletti: «A mio parere o tiene il classico o niente. Si può pensare a offerte particolari, a brillanti iniziative che attirino iscritti, ma se non regge il liceo classico non ha senso fare pasticci. Così fosse sarebbe meglio aggregarlo al vicino liceo Teresa Ciceri. Difendere non vuol dire rinchiudersi in un triste orgoglio».

L'orgoglio però rimane, in via Cesare Cantù si è formata la classe dirigente di Como e d'Italia, la storia passa da questo liceo che è un riferimento per la città. Bruno Saladino, ex preside del classico e presidente delle associazioni ex alunni e cultura classica italiana, è deciso: «Faremo di tutto per difendere il liceo e la cultura classica, con l'opinione pubblica e le autorità. Senza retorica Como perderebbe la sua storia». Prima di cantare il De profundis Como reagisca.

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