Let’s “Enjoy” in English,
giovane team di talento

Tutti i testi della rivista, in edicola a 3,50 euro + il quotidiano, sono tradotti dagli studenti del Liceo Linguistico Casnati di Como: intervista alla coordinatrice

La professoressa Alessandra Franzini del Liceo Linguistico “Casnati” del Gruppo Casnati di Como, interprete di formazione, è la coordinatrice del team dei giovanissimi traduttori del magazine “Enjoy Como” ( Classe 2a Linguistico: Giulia Cherubino, Caterina Cotugno, Emma Fogal, Loris Fontana, Nik Galli, Sara Marzari, Vanessa Moralli, Eleonora Pedrazzoli, Nicole Reni. Classe 3a Linguistico: Leonardo Amadeo, Tommaso Boninsegna, Andrea Cagnasso, Federica Capodacqua, Martina Cassi, Arianna Costanzo, Sveva Ferrari, Maya Gazzola, Rebecca Grieco, Sara Guanziroli, Eva Guzzon, Francesco Mosconi, Aurora Pusterla, Athena Santucci, Isabella Vismara, Beatrice Zucca. Classe 4a Linguistico: Emma Baroncelli, Daniel Delzanno, Silvia Demicheli, Giulia Lombardo, Lisa Luo, Gaia Paparella, Michele Rava, Victoria Rebai, Corinne Rossi, Fabiana Tettamanti, Lisa Valtulini. Classe 5a Linguistico: Margherita Fabi). Ma cosa significa rendere in inglese esperienze turistiche tra le più diverse? E come si riesce a far sognare i turisti internazionali? La parola alla professoressa Franzini.

Quante classi e quanti studenti del Liceo linguistico Casnati sono stati coinvolti nella traduzione di “Enjoy Como”, professoressa Franzini?

Sono state coinvolte a pieno regime le classi 3 e 4 (i gruppi ICS che studiano Inglese Cinese Spagnolo, per cui la traduzione è una materia curriculare, e i gruppi INT, che fanno solo due ore e non tre, e che hanno scelto liberamente di partecipare a questo corso triennale) più una studentessa della classe 5. Alcuni studenti fanno lezione una volta a settimana (per un totale di 2 ore), altri due volte a settimana (per un totale di 3 ore). Le ultime settimane ho deciso di coinvolgere anche un gruppo della 2 dato il folto numero di articoli. Il totale degli studenti coinvolti è di 37.

Come lavorate? Come entra questa attività nella programmazione didattica?

Alcuni studenti, pochi, devo dire, preferiscono lavorare in autonomia. Gli altri si suddividono il testo a seconda della lunghezza. Solitamente lavora a un testo un gruppo di 2 o 3 alunni. Capita a volte di assegnare lo stesso testo a più di un gruppo. In fase di revisione scelgo poi le traduzioni migliori. Mi appunto gli errori più grossolani e li condivido la lezione successiva con il gruppo classe. Una volta pronta la revisione finale, la condivido con i traduttori con la preghiera di leggerla e realizzare le differenze. In molti lo fanno e sono molto contenta. Per lo più gli alunni lavorano usando drive in modo da avere tutto il testo in un unico documento. Idealmente, se avanza tempo, rileggono insieme la traduzione per cercare di uniformare stile e lessico. Nella maggior parte dei casi chiedo loro di ultimare la traduzione in classe, in altri casi lo lascio come compito. Alcuni alunni hanno imparato a lavorare molto, molto bene, per cui la revisione richiede non troppo tempo. In altri casi la revisione è un processo un po’ più lungo. Usano tutti gli strumenti del traduttore (dizionario bilingue, monolingue, sinonimi e contrari, collocations, e ovviamente Google e testi paralleli). Nella programmazione didattica rientra soprattutto per gli alunni delle classi dalla 3 alla 5 del gruppo ICS (Inglese Cinese Spagnolo) per cui la traduzione è una materia curriculare. Nei periodi di pausa tra una pubblicazione e l’altra ci esercitiamo con l’interpretariato (memorizzazione e consecutiva).

Quali sono le principali difficoltà che pone un testo italiano di turismo, da rendere in inglese?

Sicuramente il lessico e la terminologia ’tecnica’. Si passa dalla vela al kayak, dalla caccia all’oro a viaggi in treno, da picnic a hotel/ristoranti/spa. Ognuno di questi ha il suo linguaggio tecnico che va ricercato in testi paralleli. Per esempio, per rivedere la revisione sul kayaking/rafting ho letto un paio di testi UK o USA in cui si offrivano escursioni in kayak. Si appunta il lessico più tecnico e si cerca di riutilizzarlo. Creo una sorta di glossario per ogni argomento. Ovviamente io lavoro nel settore del turismo da oltre 20 anni quindi mi risulta abbastanza facile. Da qui l’importanza di conoscere ciò che si traduce per comprendere appieno il testo in italiano e renderlo in inglese in tutte le sue sfumature. Fondamentale è la scelta lessicale. Un panorama non può essere sempre breathtaking, è anche stunning o scenic, e un piatto buono può essere delicious, tasty o mouthwatering. La scelta degli aggettivi è fondamentale. Così come la scelta degli avverbi che accompagnano l’aggettivo, da wonderfully, magnificently a masterfully + aggettivo, se si tratta di un piatto l’avverbio è seguito da prepared o cooked, altrimenti se si tratta di un’opera d’arte o di una creazione è seguito da created, crafted...Un testo noioso non invoglia il lettore a continuare a leggerlo né a sperimentare l’attività. La lingua deve essere engaging.

In che cosa consiste il lavoro di coordinamento e quello finale di revisione?

Il lavoro di coordinamento richiede molto tempo. Creo un file excel con il nome delle traduzioni pervenute numerate in modo da avere sempre traccia di tutto. Accanto a ogni “titolo” figurano i nomi dei traduttori. Ogni testo viene poi segnato come tradotto e revisionato e infine inviato a La Provincia, solitamente in slot di 10 traduzioni. Io mi baso sul cartaceo in italiano per prendere appunti e segnare eventuali correzioni da comunicare ai ragazzi. Una volta ultimata la traduzione, i ragazzi la assemblano, inseriscono Translation by, controllano il font (Times New Roman12), traducono il TITOLO e poi la inviano. La revisione finale dipende dalla bravura e dall’accuratezza del traduttore. Può richiedere poco tempo come molto tempo. Ovviamente alcuni testi sono molto difficili per dei giovani studenti. Fa anche piacere quando i ragazzi si sforzano di capire l’italiano a fondo proprio per evitare di tradurre letteralmente. Quindi avviene una sorta di processo di ritrascrizione - rielaborazione e poi di traduzione, ovviamente in base alla struttura della lingua inglese.

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