Una pista terribile in Australia
Cairoli settimo con i freni ko

Gara ricca di incidenti in GT, il comasco da top ten sulla Porsche

Bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno per Matteo Cairoli con il settimo posto in Australia nell’esordio nella categoria professionistica, la Pro, nell’Intercontinental Gt Challenge, la competizione endurance a livello elevatissimo, che abbraccia tutti e cinque i continenti e vede in lizza ben undici marche di Case costruttrici.

Il ventitreenne pilota comasco, ufficiale della Casa di Stoccarda, affronta questa nuova esaltante avventura come driver rivelazione al volante della Porsche 911 numero 912 di Absolute Racing, dividendone l’abitacolo con Dirk Werner e Thomas Preining. La tappa australiana è stata disputata con la 12 ore di Bathurst, su di una pista al limite delle possibilità anche per i piloti più esperti, un circuito da paura con i guardrail a filo pista a velocità elevate e senza via di fuga.

L’impatto per il comasco è stato comunque positivo, nonostante il fuso orario avanti di dieci ore e l’assoluta mancanza di conoscenza della pista e dei suoi pericoli, tant’è che per guida e gestione delle prove è subito diventato il punto di riferimento dei suoi due compagni di guida. Anche nella lunga e massacrante 12 ore, Cairoli è stato il migliore a dettare i tempi e la strategia di gara, portandosi anche in testa della Pro sino alle ultime battute.

«A due ore dalla fine – spiega Matteo – eravamo in testa con un buon vantaggio e non dico che avremmo vinto, ma il podio sarebbe stato sicuramente alla nostra portata. Purtroppo però è subentrato un problema ai freni. Il pedale è diventato troppo morbido e non frenava più tanto, quindi di conseguenza abbiamo dovuto rallentare. Tutto sommato anche il settimo posto lo considero un buon risultato, viste le difficoltà della pista».

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