A Santo Stefano in Pinacoteca?
«Era chiusa, altro che turismo»

Gli ospiti sono arrivati da fuori città: «Giornata sprecata» - Amareggiati per la mancanza di informazioni, difficilmente torneranno

Como

La decisione di scegliere Como, come meta della gita per Santo Stefano, era motivata soprattutto dalla voglia di visitare la Pinacoteca civica.

Quindi, Luca R. , ha controllato gli orari di apertura sul sito web prima di partire in direzione Como. Dove però «ci siamo trovati di fronte un portone chiuso e, chiamando l’ufficio di accoglienza turistica, ci hanno risposto di non sapere nulla; ci hanno richiamati dopo alcuni minuti, per confermare la chiusura del museo, scusandosi del fatto che non fosse pubblicato da nessuna parte».

E in effetti, sul sito Visitcomo.eu non si trova indicata l’eventuale chiusura per il giorno successivo a Natale. Dal Comune, fanno sapere che il calendario annuale delle chiusure viene deciso il dicembre dell’anno precedente. Con delibera.

La persona che ha segnalato, con delusione, quanto accadutogli domenica, non punta l’indice verso nessuno. Ma, sulla scelta di tener chiusa la Pinacoteca, il suo giudizio è tranchant: «Riguardo alla scelta di tenere chiusa la Pinacoteca in un giorno come questo, non posso che esprimere la mia opinione, sull’inopportunità di effettuare chiusure straordinarie in un periodo nel quale, a eccezione dei giorni dedicati alle feste (24, 25, 31 dicembre e 1 gennaio), si programmano piuttosto aperture straordinarie, per consentire la visita e il turismo».

Davanti a quel portone chiuso, Luca R. prosegue: «La scelta è pienamente, infatti, nelle prerogative di un’amministrazione comunale, che può scegliere se assegnare rilevanza o meno alla promozione culturale e turistica».

Quindi, se da utente nessuna critica viene mossa verso la scelta di non aprire a Santo Stefano, c’è un punto che ha lasciato davvero l’amaro in bocca. Soprattutto a chi ha scelto di passare una giornata a Como soprattutto per visitare la Pinacoteca: «Trovo inaccettabile che una chiusura straordinaria non sia in alcun modo comunicata, né sul sito della Pinacoteca, né sulle pagine della mostra in corso, al punto che lo stesso ufficio di accoglienza ha avuto necessità di ricercare informazioni altrove, non riscontrandole sulle pagine informative». E, ha concluso, «portandoci a sprecare una preziosa giornata,oltre a energia e carburante, non invogliandoci certo a tornare a Como nel futuro».

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