Bivacchi, la Lega
vuole lo sgombero
Il sindaco tace

La proposta del sottosegretario Turba. Ma Landriscina evita ancora di entrare nel merito

La Lega si è già espressa contro il dormitorio e anche per il rinvio del voto a dopo la pausa estiva. Nondimeno, sul dossier bivacchi non rinuncia a far sentire, forte, la propria presenza, non foss’altro che proprio il partito di Salvini ha voluto che in giunta a Como sedesse un assessore al decoro.

Né può passare sotto silenzio che colei che ne è stata la prima titolare, Alessandra Locatelli, si è guadagnata sul campo i galloni di ministro, a suon di ordinanze che entrano a gamba tesa nella questione dei migranti, tra cui spicca proprio quella antiaccattoni, in vigore lo scorso Natale.

Una pratica che la Lega dunque non può lasciare scoperta, soprattutto dopo la saldatura di un ampio schieramento trasversale in consiglio comunale a favore del dormitorio.

C’entra eccome, il decoro. Ecco quindi la proposta, o meglio, il suggerimento al sindaco, di adottare una ordinanza urgente e contingibile, motivata da ragioni di carattere igienico sanitario, per far sgomberare i bivacchi diurni e notturni in zone sensibili, come per esempio il colonnato di San Francesco, la piazza San Fedele, il Broletto, i portici Plinio. Nei contenuti anticiperebbe pari pari il regolamento di polizia urbana approvato solo poche settimane fa e che entrerà in vigore solo dopo il 15 settembre.

A Milano, l’icona del centrosinistra vincente Beppe Sala sta facendo la stessa cosa. Anzi, va oltre con le zone rosse e il daspo urbano istituito con il decreto Minniti. Non è un consigliere leghista, ma il sottosegretario in Regione Fabrizio Turba a dettare la linea e a proporre «nient’altro che una soluzione di buon senso. Siamo nel pieno della stagione estiva, la città è piena come un uovo di turisti, e siamo pure sotto lo scacco di una ondata di calore eccezionale. Io dico che vi sono tutte le ragioni per motivare un’ordinanza per motivi igienico sanitari. Finalmente la polizia locale avrebbe lo strumento per intervenire e impedire i bivacchi che tanti problemi stanno creando a tutti, e che hanno alimentato un dibattito in città che va avanti da settimane».

La Lega dunque non ci sta a fasi mettere in un angolo su una questione di così ampio impatto mediatico e di grande presa sull’elettorato e cala il proprio asso. Significativo anche che sia un uomo del calibro di Turba a intervenire. «Voglio parlarne direttamente con il sindaco, mi sembra che un’intesa possa essere raggiunta».

La proposta, lanciata già ieri da Turba dalle colonne di questo giornale, non ha però ricevuto alcuna risposta da Mario Landriscina. Il primo cittadino evita di entrare nel merito della questione, lasciando la parola al suo gruppo civico che lo sostiene in consiglio.

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