Bocciofila, è ancora battaglia: lunedì gli anziani andranno dal prefetto

La querelle Incontro con il sindaco Rapinese e il presidente della Provincia. Accanto al sodalizio di via Balestra si mobilitano tante associazioni

Gli anziani della bocciofila non si arrendono, lunedì andranno dal prefetto per incontrare il sindaco Alessandro Rapinese e il presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca.

Ricevuto lo sfratto da Palazzo Cernezzi, la bocciofila doveva essere liberata entro il 31 agosto, eppure ancora ieri mattina il gruppo di anziani appassionati di bocce si è riunito in via Balestra per provare a salvare la storica sede, in funzione dal lontano 1948. Il Comune intende demolire i campi per fare spazio al cantiere che interessa la vicina ex chiesa delle Orfanelle per la prossima mostra delle monete romane.

La delegazione

«Una nostra delegazione verrà ricevuta in Prefettura insieme alle autorità cittadine – spiega Renato Fumagalli, il vicepresidente della bocciofila – vogliamo riunire le nostre forze per chiedere insieme una soluzione alternativa. Ci sono stati proposti spazi privati, oppure l’uso di una sala civica a rotazione senza però una pista da bocce. Capiamo che il Comune debba portare avanti i suoi progetti. Ma crediamo anche che sia possibile far coesistere più realtà qui in via Balestra. Siamo pronti a rimboccarci le maniche per sistemare i campi. Ma non vogliamo chiudere, sarebbe un peccato. È un luogo d’importanza sociale per la terza età che vive nella città murata». Se il gruppo di anziani non venisse ascoltato, lo step successivo potrebbe essere di promuovere delle manifestazioni insieme ad altre associazioni comasche.

Però i campi da bocce secondo il Comune sono da demolire, da anni non sono a norma e hanno bisogno di manutenzione. Nel vecchio ristorante della ex Combattenti è prevista la costruzione di una caffetteria con bookshop a servizio del polo culturale che avrebbe come fulcro un rinnovato museo Giovio, da tempo chiuso e ammalorato.

Ieri mattina in via Balestra erano presenti anche altre realtà interessate all’ex Combattenti. «Abbiamo chiesto di venire trasferiti nel museo civico, ma non ci ascoltano – racconta Alessandro Pedrali, presidente dell’Unione nazionale ufficiali in congedo e rappresentante delle associazioni d’Arma – vogliono sfrattare anche noi senza offrire soluzioni alternative». Anche Pia Pullici di Thais ieri mattina era accanto agli anziani della bocciofila.

«Identità da preservare»

Nel gruppo a sostegno degli anziani di via Balestra c’era anche un ex assessore: «Qui c’è una identità ed io penso che serva trovare il modo di preservarla – dice Paolo Frisoni, il papà del “girone”, in giunta l’ultima volta con Mario Lucini – offrendo uno spazio a tutti. Dare una sala agli ex combattenti mi pare facile. Il mio suggerimento comunque è di non creare tensioni troppo forti perché non servono a nulla».

Il clima però non è disteso. Proprio ieri mattina dall’ex combattenti sono passati dei progettisti insieme all’assessore ai Lavori pubblici Maurizio Ciabattoni. La giunta ufficialmente riferirà sul tema in aula il 25 settembre, la data del prossimo consiglio comunale.

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