Città assediata dai cinghiali
«In tre mesi 70 capi abbattuti»

Da Monte Olimpino a Ponte Chiasso fino a via Napoleona,alcuni sono “domestici”. Capi anche verso Brunate e Garzola

Sono una settantina i cinghiali abbattuti dalla Polizia provinciale negli ultimi tre mesi, da febbraio ad oggi, nelle zone della cosiddetta “cintura metropolitana”. E il piano, concordato con il prefetto, andrà avanti nelle zone a ridosso delle abitazioni mentre a livello provinciale, da giugno, riprenderà anche la caccia.

«Stiamo aspettando dalla Regione nuove trappole - spiega il comandante della Polizia provinciale Marco Testa - che si andranno ad aggiungere a quelle che stiamo già utilizzando». Dopo Monte Olimpino e Ponte Chiasso interverranno anche in via Cardina dopo l’ultima segnalazione con un uomo di passaggio con i suoi due cani attaccato da un branco di cinghiali.

«Non dategli da mangiare»

Su questo Testa chiarisce «l’obbligo di tenere i cani al guinzaglio anche nei boschi, perché seguendo l’olfatto vanno nella cosiddetta “lestra” dove il cinghiale femmina ha di solito partorito da poco e scatenano la reazione di difesa» e avverte che «altrimenti il cinghiale è infestante, ma non pericoloso». All’interno del parco della Spina Verde interviene il personale del parco, ma con la pandemia le uscite sono state ridotte e, a causare l’aumento esponenziale della popolazione di cinghiali è stato lo stop alla caccia a causa del Covid.

L’ultimo intervento della Polizia provinciale che, per ovvi motivi di sicurezza è l’unica titolata a sparare a ridosso dei centri abitati, è stato un paio di sere fa in via Napoleona, nella zona dell’ex ospedale. «I cinghiali - precisa l’esperto - vengono attirati dai bulbi, dai tuberi, dall’erbetta, ma anche dai sacchetti dell’umido lasciati fuori casa non nei contenitori di plastica e riscontriamo anche casi di persone che danno da mangiare a questi animali, in qualche modo “addomesticandoli”. Questo è un errore poiché non si deve mai dare da mangiare agli animali selvatici». E proprio il capo catturato vicino alla Napoleona era ormai “mansueto” poiché abituato ad avvicinarsi alle case e a ricevere cibo.

Complessivamente finora sull’intero territorio provinciale sono stati abbattuti 170 cinghiali. «Mai così tanti in un periodo così breve» dice il comandante. E il piano di controllo proseguirà anche nei prossimi mesi.

Le richieste a Roma

Nel frattempo la vicenda dopo essere arrivata in consiglio regionale, è stata portata anche a Roma dal deputato comasco Eugenio Zoffili. L’esponente della Lega ha infatti presentato un’interrogazione nella quale parla della provincia di Como con «i residenti preoccupati a seguito dei molti fatti di cronaca avvenuti in particolare negli ultimi mesi» e chiede al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani «se intendano adottare iniziative affinché si intervenga al più presto con un piano di abbattimento massivo che ristabilisca l’equilibrio naturale» e chiede l’abilitazione dei «selecontrollori muniti di licenza per l’esercizio venatorio».

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