Como, il Pd incalza Lucini
«Ora deve fare chiarezza»

Il segretario Orsenigo: «Il sindaco dica se si vuole ricandidare». Ma l’appoggio al bis non è scontato: «Confronto sereno». Sul caos in aula: «Accordo di coalizione di fine mandato»

Lacerato, carico di tensioni, attacchi, lotte interne. È questa la situazione del Partito Democratico nel capoluogo, portata alla luce dalla bocciatura della vendita dell’8,25% nella notte tra giovedì e venerdì.

il segretario provinciale Angelo Orsenigo sollecita chiarezza. «Il partito - dice - ora ha aperto una fase di ragionamento, la situazione è complessa. Non è solo un problema, ma un insieme di insuccessi che richiedono una riflessione molto attenta sul ruolo del Pd all’interno dell’amministrazione comunale». Questo, sgombra subito il campo, non significa l’intenzione del partito di maggioranza della coalizione che ha sostenuto Lucini alle elezioni del 2012 di staccare la spina all’attuale amministrazione. «Lo abbiamo sostenuto e lo sosterremo fino alla fine del mandato» dice chiarendo che non si può però prescindere da un accordo su alcuni punti chiari, concordati con la coalizione, che consentano di arrivare al 2017. «Dobbiamo prendere questo periodo che ci separa dall’approvazione del bilancio - spiega - per compattare la maggioranza che si deve prendere la responsabilità di governare la città perché i cittadini ci hanno chiesto di farlo per cinque anni e non per quattro. Per questo è necessario stabilire gli obiettivi fondamentali da portare avanti in quest’ultimo anno». Su un Lucini bis però frena. Chiede innanzitutto al sindaco di «indicare prima possibile se è disponibile per il secondo mandato» e si aspetta che lo faccia «nelle prossime settimane perché dovremo avere il tempo di individuare il candidato sindaco se non dovesse essere lui».

E anche il sì a un secondo mandato Lucini non è incondizionato. «È un sì ragionato» chiarisce Orsenigo aggiungendo: «Da segretario provinciale il partito chiede un confronto onesto. Non vuol dire escludere Lucini che abbiamo sostenuto finora e sosterremo fino a fine mandato, ma è necessario un confronto sereno sugli obiettivi per trovare la sintesi. Dico quindi Lucini sì, ma con un confronto. Credo sia giusto che il partito ragioni». .

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