Dormitorio: ora bisogna aprirlo
Si cerca un immobile

Lo scenario«Non sarà per forza in un edificio pubblico». Banfi (Asst): «Se ce lo chiedono, valuteremo gli spazi»

E adesso bisogna cercare una sede per il dormitorio. Dopo il sì alla mozione il Comune dovrà impegnarsi a individuare una casa per accogliere i tanti senzatetto che abitano per le strade della città, fissando tempi e costi, stabilendo regole e posti.

Prima passo: individuare una struttura adatta. Un’ipotesi possibile guardava al Santa Teresa, il collegio per studenti chiuso dal 2013. A poche ore dall’annuncio pubblico lanciato dalla consigliera comunale Patrizia Maesani però, l’Insubria - che già da tempo aveva restituito le chiavi al Comune - è tornata a dirsi interessata allo stabile.

La Compagnia delle Opere invece ha guardato alla cittadella della salute, un luogo per natura capace di accogliere le fragilità con tanti edifici vuoti di proprietà pubblica. «Sull’ipotesi di ospitare in uno degli edifici lungo la Napoleona il dormitorio – così è intervenuto ieri il direttore generale dell’Asst Lariana Fabio Banfi - per abitudine e per stile non assumo un atteggiamento intrusivo in merito alle decisioni che spettano alla politica. È sicuramente meritorio che ci si occupi di questo tema, se saremo chiamati a dire la nostra potremmo valutare la possibilità di individuare delle aree adatte».

La consigliere Ada Mantovani ha presentato un emendamento, poi accolto, che allarga il cerchio e permette di realizzare il dormitorio anche in uno spazio di enti terzi. Perciò si potrebbe immaginare una casa per i senzatetto anche dai salesiani a Tavernola. Quanto ai tempi, la speranza per i proponenti della mozione è accelerare il più possibile. La questione centrale sono i costi, per il dormitorio non si possono spendere milioni, serve una casa già pronta e adatta.

Infine un emendamento proposto da Fratelli d’Italia chiede che la futura accoglienza non si limiti alla notte, ma offra un servizio anche diurno, ad esempio bagni e docce.

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