Ex Ticosa, l’ultima brutta sorpresa
Per la bonifica conto di 6,5 milioni

L’ha annunciato l’assessore all’Ambiente ai membri della commissione Urbanistica. Servono altri 2,2 milioni. «Sono i soldi necessari a ripulire l’ultima “cella”. Non abbiamo scelta»

Como

Il completamento della bonifica dell’area Ticosa costerà altri 2,2 milioni di euro. Lo hanno riferito l’assessore Bruno Magatti e il dirigente dell’ufficio Ambiente Luca Baccaro nel corso di un’audizione davanti alla commissione Urbanistica di Palazzo Cernezzi. L’aggravio di spesa - per il quale Magatti ha spiegato di avere già chiesto l’inserimento di una voce specifica nel bilancio triennale - porterà il totale delle somme sostenute per ripulire le ceneri dell’ex tintostamperia a circa 6 milioni e mezzo di euro.

I soldi serviranno alla bonifica definitiva della “cella 3”, lo spazio attiguo al Santarella, unico dei 13 nuclei di terreno che ancora attende di essere ripulito per ragioni tecniche legate alla presenza di materiali di riporto che hanno impedito di svolgere sia il necessario collaudo sia il test preliminare sul cosiddetto “percolato filtrato”. Tecnicismi, peraltro imprescindibili (in un quadro normativo fin quasi cervellotico), che non modificano la sostanza: l’amministrazione, archiviato il precedente contratto con “Pensiero” (l’impresa che aveva badato alle altre celle), dovrà provvedere a un nuovo bando rimettendo mano al portafogli. «È ovvio che avremmo preferito spendere questi soldi in altro modo - ha detto Magatti -. Ma così, purtroppo, stanno le cose, e questa è l’eredità che portiamo con noi... Non viviamo nella terra dei fuochi, e però questa lunga vicenda sia da monito: quello che si butta sotto terra, rimane».

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