Guzzetti contro
i parlamentari fantasma
«Mai visti a Como»

L’ex senatore attacca, pur senza nominarli, i tre esponenti di Forza Italia eletti qui. Galliani replica: «All’opposizione non si incide». Ronzulli: «Sempre in contatto». E Ravetto tace

Già prima delle elezioni c’erano state polemiche sulle liste di Forza Italia senza esponenti del territorio in posizione buona per l’elezione, poi c’era stato il tempo delle promesse di presenza sul Lario e, poi, di nuovo le polemiche perché dopo l’elezione, i big forzisti non si erano più visti.

Onorevoli scomparsi

Questa volta a lanciare l’affondo contro gli azzurri, pur senza nominarli direttamente, ma senza lasciare margini di dubbio vista la provenienza e la presenza a Como dei cinque parlamentari leghisti e dei rappresentanti di Pd, Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia, è una persona del calibro di Giuseppe Guzzetti. Già esponente di primo piano della Dc, senatore, presidente della Regione, avvocato e fino a poco tempo fa numero uno della Fondazione Cariplo, non le ha mandate a dire. In un’intervista pubblicata ieri da “La Repubblica”, nella quale spiega perché voterà «no» al referendum sul taglio dei parlamentari, ha risposto alla domanda “Con un nuovo sistema elettorale, il suo giudizio sul taglio, sarebbe stato diverso?” dicendo testualmente: «Certamente quello del sistema elettorale è un altro elemento negativo: i padroni dei partiti candidano persone vicine a loro, ma lontane dai territori dove scendono in lizza».

E poi il riferimento comasco: «Nella mia provincia di Como, ci sono tre parlamentari che non abitano qui, che non hanno mai avuto rapporti con questa zona, che non hanno mai più messo piede qui dopo il voto. E allora mi chiedo: dov’è il rapporto tra comunità ed elettori in una zona che avrebbe diritto alla sua rappresentanza? E sa cosa succede col taglio? Il territorio viene penalizzato ulteriormente perché molte aree non avranno più neppure i loro rappresentanti». Poco prima aveva fatto riferimento, pur senza nominarlo direttamente, a Silvio Berlusconi e al suo «partito personale».

I collegi blindati sul Lario nel 2018 sono andati alle forziste Licia Ronzulli (eletta al Senato a Cantù), Laura Ravetto (alla Camera a Como) e, nel plurinominale del Senato, Adriano Galliani. Quest’ultimo, replica non nascondendo la delusione per un ruolo che si trova a ricoprire per la prima volta e che si aspettava operativo: «Io sono un uomo del fare, ho messo in piedi da giovane un’azienda con 1500 dipendenti, ho fatto qualcosa nel calcio (una vita da ad del Milan delle grandi vittorie e ora al Monza, ndr) e in tv (per Mediaset, ndr), ma davvero mi sono reso conto che da senatore di opposizione non posso incidere. Questo Governo, poi, va avanti a colpi di fiducia e non consente minimamente all’opposizione di fare qualcosa». E, in quanto alla sua scarsa presenza sul territorio comasco (si è visto in un paio di occasioni post voto) precisa: «Sono molto dispiaciuto, ma davvero non vengo a fare promesse che poi non posso mantenere. Mi creda, se fossimo al Governo, avrei fatto molto».

Incarichi e liste

Dal canto suo Licia Ronzulli, che sul lago non si è praticamente più vista, spiega di avere diversi incarichi e nega di aver abbandonato le zone dove è stata eletta: «Sono sempre in contatto continuo con il territorio - commenta al telefono ed essendo un dirigente nazionale mi devo dividere su tutta Italia. In questo periodo, ad esempio, sto facendo campagna elettorale in Puglia, oggi (ieri, ndr)Valle D’Aosta, domani Vigevano, poi Marche. Sono presidente della commissione Infanzia e, ovviamente, presente in Senato». E Como? «Ripeto - conclude - sono in costante contatto con il territorio. Sento sempre il coordinatore se ci sono problemi e il presidente del consiglio regionale Fermi».

Nessuna dichiarazione, invece, da Laura Ravetto, che in più occasioni aveva detto che «tutti i venerdì» sarebbe stata a Como, ma poi non si è vista a nessuna manifestazione pubblica. Nel giugno del 2018, dopo aver avuto una bimba, aveva ribadito: «Da settembre (di due anni fa, ndr) sarò da voi tutti i venerdì, come avevo detto e ho tutta l’intenzione di mantenere quello che avevo promesso. Essere presente sul territorio è prima di tutto un mio interesse, visto che la nuova legge elettorale ha assegnato i collegi».

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