I medici: «Iscritti all’asilo solo i vaccinati»

Il presidente dell’Ordine, Gianluigi Spata: «Intervengano i sindaci, allarme anche in provincia di Como». Obbligo in vigore a Milano, sul Lario è crollata la protezione dal morbillo: copertura sotto il 90 per cento

Anche Milano dopo l’Emilia Romagna vuole rendere obbligatori i vaccini all’atto dell’iscrizione all’asilo nido e alla scuola materna. Secondo Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici di Como, questa è la strada giusta da seguire e così anche Como inizia a riflettere sul tema. La lista civica “Beppe Sala sindaco” ha depositato in consiglio comunale una proposta ufficiale per introdurre l’obbligatorietà della certificazione dei vaccini almeno per l’iscrizione a nidi e materne, questa richiesta raccoglie molti consensi a Palazzo Marino, ha un supporto bipartisan. Se in Emilia Romagna la Regione ha già detto che senza i vaccini non si va all’asilo la Regione Lombardia, pur sostenendo l’importanza delle vaccinazioni, ha sempre garantito libertà d’azione (anche se l’assessore Valentina Aprea si è schierata nettamente sul fronte pro vaccinazione). «E invece io credo che questa sia la strada giusta da intraprendere – dice Spata – l’Emilia Romagna e Milano sono un bell’esempio da seguire. Io sono favorevole a qualsiasi iniziativa che aiuti a risollevare l’asticella del numero di popolazione vaccinata, altrimenti presto dovremo iniziare a fare fronte a casi di difterite, assisteremo a pericolosi focolai infettivi, al ritorno di malattie che grazie alla scienza avevamo cancellato. Basta ricordare che a Como il vaccino contro il morbillo è crollato sotto al 90% della copertura totale. Vuol dire che una famiglia su dieci decide di non immunizzare i propri figli mettendo a rischio la tutela della salute di tutta la comunità, specialmente dei bambini e dei soggetti più deboli».

L’anti morbillo, parotite e rosolia, accusato assurdamente da molte neo mamme di causare l’autismo, è altamente raccomandato, viene somministrato a tredici e quindici mesi. Il 95% dei nati nel 2010 a Como era coperto, il 94% della leva del 2011 , l’anno seguente il 92%, l’annata 2013 è scesa al 90,2% e per i nati nel 2014 la copertura era soltanto al 90%. E’ bene ricordare che la soglia di sicurezza delle vaccinazioni per evitare il proliferarsi di virus è fissata al 95%. «Approfondiremo la proposta di Milano e la valuteremo – commenta Silvia Magni, il vicesindaco di Como – attorno ai vaccini è esploso un dibattito nazionale, i dati sono preoccupanti. Io posso dire di essere figlia di un medico, considero il vaccino un atto di rispetto nei confronti dell’altro, un gesto di responsabilità collettiva, la salute è di tutti».

Per il momento in Giunta questo tema non è mai approdato, non è detto che l’esempio milanese non sproni anche la nostra città. «Io dico di sì – fa sentire la sua voce la consigliera comunale Roberta Marzorati, nota a Como per essere anche una pediatra – trovo che sia corretto introdurre l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’ammissione dell’iscrizione a scuola. È una forma di tutela per tutti, se un bambino frequenta la comunità scolastica è giusto che tutta la comunità venga tutelata. La gente ha dimenticato le epidemie di un tempo, per altro la scuola è un luogo di rapida diffusione dei virus, vengono facilitati dal contatto tra i bambini». Ad oggi le famiglie quando iscrivono i figli a scuola devono presentare solo un’auto certificazione, la scuola non ha gli strumenti per mettere alla porta gli alunni che non sono coperti, anche se sul foglio dichiarassero di non essere vaccinati.

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