«I no vax? Egoisti
Chi si è vaccinato
tutela pure loro»

Il primario del reparto di malattie infettive : «Se il 95% dei cittadini fosse protetta, saremmo liberi»

«Se il 95% dei cittadini fosse vaccinati saremmo liberi dal virus». Una fetta pur minoritaria della popolazione continua a non aderire alla campagna vaccinale esponendo tutti ad un possibile ritorno della pandemia. Ne è convinto Luigi Pusterla, primario delle Malattie infettive del Sant’Anna.

«Penso sia umanamente scorretto decidere di non vaccinarsi mettendo a repentaglio la vita degli altri – commenta il dottor Pusterla – è egoistico. È come guidare un’automobile per strada in maniera avventata senza pensare alle conseguenze. In Lombardia oggi ci sono circa 7.500 casi ogni quindici giorni, con una quota di ricoverati ormai stabilmente intorno ai 350 casi. Vuol dire che un 5% delle persone contagiate si ammala in maniera grave. È una percentuale bassa grazie al vaccino, infatti una vasta copertura sta indirettamente cominciando a proteggere anche le persone non ancora vaccinate. Il vaccino diminuisce anche la circolazione del virus e come sappiamo più il Covid circola più muta, le nuove varianti rappresentano una costante minaccia».

«Ma quale dittatura sanitaria»

Contro la cosiddetta dittatura sanitaria e l’obbligo del Green pass introdotto in alcuni settori però i no vax stanno reagendo con crescente rabbia e violenza: «La violenza, sempre da condannare, è ancor più inaccettabile oggi contro medici o giornalisti – dice Pusterla – altro che dittatura sanitaria. I sanitari del Covid ne hanno fin sopra i capelli, se tutti si facessero vaccinare gli ospedali non sarebbero ancora sotto scacco. Con un 95% di copertura vaccinale saremmo liberi. Saremmo incredibilmente sollevati se da domani potessimo dedicarci a tutti gli altri bisogni di cura infettivologica e far uscire i nostri reparti da un’emergenza che dura da febbraio del 2020». Dopo un anno e mezzo di esperienza nella cura del Covid la nostra rete sanitaria ha imparato a diagnosticare le infezioni con più prontezza e a trattare meglio i pazienti più gravi.

I casi più delicati comunque continuano ad arrivare in ospedale e come detto si tratta quasi sempre di persone non vaccinate e con l’età che tende ad abbassarsi. «Purtroppo nonostante siano colpiti dalla malattia alcuni di questi pazienti ricoverati nelle ultime settimane non cambiano idea rimanendo contrari al vaccino – dice Pusterla - ci sono è vero altri ricoverati non vaccinati che, nella speranza di riuscire a superare la malattia, si dicono intenzionati a fare il vaccino una volta trascorso il periodo di guarigione. Cercando sempre di pensare in maniera positiva darei una buona parte di responsabilità alla disinformazione, ho letto troppe fake news sul tema».

Otto ricoveri su dieci per i no vax

I dati raccontano come nel mesi di agosto più dell’80% dei contagi tracciati a Como abbia colpito persone non vaccinate e sempre circa l’80% dei ricoverati Covid al Sant’Anna tocca soggetti non immunizzati.

Anche qualche vaccinato arriva in ospedale: «Spiace per quel 5% di casi circa che viene ricoveratno nonostante la vaccinazione. Si tratta di persone spesso deboli e anziane che non rispondono al vaccino, che non riescono ad attivare una risposta anticorpale. Ritengo sia un dovere civico di tutti sottoporsi alla vaccinazione per proteggere tutti coloro che per diverse ragioni non possono fare la vaccinazione». E che meriterebbero di essere protetti da tutta la comunità.

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