Il Setificio al San Martino, tanti dubbi
Sindaco e candidati: «Il progetto dov’è?»

Il presidente della Provincia accelera. Landriscina: «Nessun dettaglio concreto» - Rapinese: «Idea strampalata». Minghetti: «Parco, poi si vedrà». Molteni: «Priorità al verde»

Como

La Provincia sta portando avanti con determinazione il progetto per costruire dentro al San Martino un nuovo Setificio. Ma in città aumentano le perplessità.

Il presidente di Villa Saporiti Fiorenzo Bongiasca lavora da più di due anni per spostare la scuola di riferimento del tessile comasco nell’ex ospedale psichiatrico, volendo trasferire nel polmone verde cittadino anche altri istituti superiori. Ha già incassato l’ok della Regione, ente di riferimento dell’Asst Lariana e dell’Ats Insubria proprietarie dell’area. Anche la Soprintendenza ha detto sì ad un primo progetto di fattibilità. Contrarie all’iniziativa, invece, si sono subito schierate diverse associazioni ambientaliste, timorose di nuove cementificazioni nella collina. In Comune anche l’assessore all’Urbanistica Marco Butti ha prima sollevato delle perplessità per esempio relative al traffico. Poi ha dichiarato di voler puntare su un grande parco urbano escludendo subito nuove residenze. Senza nemmeno citare l’idea del nuovo Setificio. «Aldilà delle belle intenzioni – commenta il sindaco Mario Landriscina – che pur riconosco al presidente della Provincia, servono elementi concreti per poter valutare il progetto. Non ho pregiudizi, ma i dettagli sono ancora scarsi. Trasferire delle scuole vuol dire lasciare vuoti degli edifici importanti, avendo poi contezza del loro destino. Bisogna capire quante persone entrerebbero nel San Martino, quali ricadute sulla viabilità. E ancora quali le soluzioni urbanistiche e con quali investimenti».

Insomma bisogna fare chiarezza, non sono nemmeno state elencate e coinvolte le altre scuole da trasferire, si è parlato di Pessina, Caio Plinio e Castellini.

E candidati sindaco? Sono cauti e non sembrano troppo convinti. «Da sindaco aprirei subito un grande parco per la città - dice Barbara Minghetti , candidata per il centrosinistra – un parco urbano, con percorsi e sentieri ben curati. Penso si possa fare senza immensi sforzi. Per il futuro dell’area poi credo che il faro sia la sostenibilità. È un’area strategica e ogni sua destinazione dev’essere ampiamente condivisa. Valuteremo con serietà il progetto della Provincia prima di dare una valutazione».

Il progetto è in realtà solo un primo studio di fattibilità che per ora non è stato reso pubblico. «Il San Martino? - dice Giordano Molteni , candidato del centrodestra -. Mi sembra che sia l’ultimo polmone verde della città e pertanto non credo si possa prescindere da questa realtà ed esigenza. È importante il collegamento con la spina verde, serve un’adeguata valorizzazione dell’area. Sullo sviluppo scolastico senza consumo di suolo sarò più concreto una volta valutato il progetto in sede di presentazione del programma elettorale».

Più netto Alessandro Rapinese , candidato sindaco per l’omonima lista civica. «Il progetto di Bongiasca - chiarisce senza mezzi termini - è una risposta ad una domanda che non c’è. Evidentemente deve avere molto tempo libero, fossi in lui invece di portare avanti progetti strampalati mi darei al golf. Se il Setificio ha dei problemi di manutenzione intervenga e la faccia finita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA