In provincia di Como si vive peggio oggi rispetto al 2021: perse sedici posizioni nella classifica sulla qualità della vita

Dati L’indagine è promossa dal Sole 24 Ore ed è giunta alla sua trentatreesima edizione. Posizione 33 su 107: a Como peggiorano i numeri relativi agli affari e al lavoro così come quelli su demografia e società. Cattive prestazioni anche in ambito ambientale e in alcuni settori della cultura

Numeri e trend bastano a stabilire dove si vive meglio? Di certo forniscono elementi importanti per approfondire le realtà prese in esame e trarre delle conclusioni che possono diventare orientative per il futuro. La storica indagine “Qualità della vita” condotta dal Sole 24 Ore e giunta quest’anno alla sua trentatreesima edizione, si presenta molto chiaramente per quello che è: una statistica. Ma le statistiche si dimostrano utili in ben più di un’occasione, perché consentono di stabilire confronti e progettare cambiamenti strategici mirati al miglioramento, soprattutto quando si parla - come in questo caso - di benessere dei cittadini. Tantissimi gli elementi presi in considerazione per stilare una classifica come questa: sono infatti 90 gli indicatori su cui si basano gli analisti del Sole e sono suddivisi in sei macro categorie tematiche, composte ciascuna da 15 indicatori, le stesse aree studiate sin dall’inizio di questo progetto nel 1990. Ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. I dati sono stati raccolti da fonti istituzionali (tra le citate, per esempio, il ministero dell’Interno e della Giustizia, Ista, Inps, Agcom, Siae e Banca d’Italia) e realtà certificate. Come viene spiegato oggi sul quotidiano che si occupa di questa classifica per ciascuna provincia viene evidenziata la media raggiunta nel 2022 nei trend selezionati per raccontare la ripresa post pandemica, così da mostrare, per ciascuna provincia, la spinta o l’arretramento registrati nell’ultimo anno.

La situazione a Como

E anche sulla provincia di Como naturalmente delle conclusioni possono essere tratte: la prima e più grossolana è che la qualità della vita sul nostro territorio è peggiorata dal 2021 al 2022. Sono ben 16 le posizioni perse in classifica da Como, che l’anno scorso si posizionava al 17° posto e che quest’anno invece deve accontentarsi del 33° gradino. Ma quali sono gli aspetti che ci sono costati più cari sul bilancio generale?

Per scoprirlo basta consultare i dati del Sole, gratuitamente disponibili qui, dove si evidenzia come a peggiorare siano stati gli ambiti della giustizia e della sicurezza, degli affari e del lavoro e infine quello di demografia e società. Quest’ultimo è senza ombra di dubbio quello in cui si registrano cadute più significative. Rispetto al 2021 sono ben 41 le posizioni perse: Como è diventata la centesima provincia (su 107 presenti in classifica) per densità abitativa, e la novantanovesima per presenza di medici specialisti (sono 21,9 ogni 10 mila abitanti, contro a una media nazionale di 29,4). Anche l’età media del parto, calcolata sugli anni della madre al primo figlio e solo sui nati vivi, che ci porta al novantunesimo posto perché in provincia di Como le donne tendono ad avere il primo figlio intorno ai 33 anni.

Per quanto riguarda gli affari e il lavoro, invece registriamo un numero significativo di ore di Cassa integrazione ordinaria (75 per una media nazionale di 27,8) e un numero maggiore di cessazioni di imprese nell’arco del 2022 rispetto alla media italiana.

Ambiente e cultura: bassa qualità dell’aria e poche librerie

Eppure non sono solo questi i dati negativi: anche laddove siamo cresciuti rispetto al passato, sembra che non siamo cresciuti abbastanza. In particolare, nell’ambito dell’ambiente e dei servizi i segnali di allarme sono diversi. Como registra una 92° posizione per quando riguarda l’indice del clima, ovvero la presenza di fenomeni climatici come piogge intense e ondate di calore, e una 98° posizione per la qualità dell’aria, con un indice di presenza delle polveri sottile pari a 77 laddove la media italiana è di 51,3. E tutto pur avendo guadagnato ben 12 posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno dal punto di vista ambientale.

Qualcosa va detto anche per quanto riguarda la cultura: sono state 7 le posizioni guadagnate tra 2021 e 2022, ma qualche cattivo risultato va comunque segnalato anche in questo settore. Il patrimonio museale sul territorio comasco è scarso, motivo per cui ci collochiamo alla 97° posizione, così come per quanto riguarda le librerie che a Como sono solo 4,5 ogni 100 mila abitanti contro la media italiana di 7,7.

Tra le prime province d’Italia per ricchezza e consumi

Invece, la provincia di Como migliora rispetto al passato e raggiunge ottime posizioni per un ambito in particolare: la ricchezza e i consumi. Qui si classifica al quinto posto dell’intera classifica e riceve la medaglia d’argento per la crescita ottenuta. Cresce del 6,8% rispetto al 2021 sia il valore aggiunto pro capite, ovvero un indice di produttività calcolato dalla differenza fra il valore della produzione di beni e servizi e i costi sostenuti per realizzarli, sia la presenza di start up innovative sul territorio provinciale con un aumento del 10,3% rispetto al 2021.

Anche nel settore giustizia la provincia di Como continua a difendersi bene, sebbene si registri un leggero calo rispetto al 2021. Siamo l’ottava provincia della classifica se si guarda solo a questo parametro, con ottimi punteggi sia per quanto riguarda l’indice di criminalità, sia per quanto riguarda reati specifici come quelli legati agli stupefacenti (spaccio, produzione, ecc.) o le estorsioni. Tra i crimini per cui invece perdiamo punteggio si segnalano i furti in abitazione (siamo alla posizione 67 su 107) e i furti con strappo.

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