La “casa di comunità” dei malati cronici
Boccata d’ossigeno per il pronto soccorso

Il progetto di Asst Lariana per avviare i nuovi ambulatori in via Napoleona - Una prima fase di sperimentazione coinvolgerà malattie respiratorie, cardiache e diabete

Como

Si stringono i tempi per la creazione della “casa della comunità” in via Napoleona. In corso un confronto con i medici di famiglia per attivare nuovi servizi sanitari.

L’intenzione dell’Asst Lariana è andare per gradi, cercando però di incassare subito dei risultati. Intanto la volontà è organizzare degli ambulatori condivisi tra medici di famiglia e specialisti per la presa in carico dei soggetti più fragili. Quei pazienti cronici che già la precedente riforma ambiva a guidare tra cure e prestazioni. Per farlo, in via Napoleona un gruppo di medici di medicina generale agirà nella prima fase di sperimentazione su tre aree di intervento: le malattie respiratorie, il diabete complicato e la cardiologia, per esempio i pazienti affetti da scompenso.

Questi ambulatori per i pazienti cronici avranno un filo diretto e una collaborazione stretta con gli specialisti ospedalieri. Medici e specialisti si spera riescano così a risolvere i tanti problemi che incontrano queste persone, spesso lasciate da sole con la ricetta in mano senza possibilità di trovare appuntamenti utili per esami e visite specialistiche.

«Sarà utile implementare il teleconsulto – così riassume la direzione generale dell’ex azienda ospedaliera in un documento di fine gennaio - prevedendo la possibilità che il confronto sulle condizioni del paziente e sulle azioni da attuare per risolvere la criticità clinica possa avvenire, oltreché in presenza, da remoto». La seconda fase della nuova casa della comunità all’ex Sant’Anna è più ambiziosa e prevede «l’avvio di un ambulatorio poli specialistico».

«Il progetto consiste nell’organizzazione di un ambulatorio polispecialistico cui il medico di medicina generale possa fare riferimento allorché un suo assistito con pluri patologie manifesti sintomi di instabilità, per evitare il ricorso al pronto soccorso».

Nella casa di comunità, insomma, non dovranno accedere i pazienti con problemi acuti. Al contrario il progetto pensa ai tanti anziani che devono, per esempio, rinnovare il piano diabetologico, o che hanno un lieve scompenso non risolto o che hanno una fatica nel respiro. Molte di queste persone negli ultimi anni non trovando ascolto sono andate nei reparti d’emergenza degli ospedali. I codici bianchi o verdi se non hanno una reale urgenza dovrebbero rivolgersi ai medici della nuova casa della comunità. O alla guardia medica che l’Asst Lariana ha, non a caso, spostato da inizio anno proprio in via Napoleona e che verrà unita al servizio. La nuova casa della comunità a regime funzionerà tutta la settimana anche la notte.

Come ovvio molto dipende dal capitale umano. «L’offerta verrà modulata sulla base della consistenza della domanda espressa dai medici territoriali e sarà compito di un dirigente medico organizzare l’interazione tra medico di medicina generale e specialista». È in corso un dialogo tra medici e ospedale. Oltre alla casa della comunità la riforma regionale mira ad aprire all’ex Sant’Anna, con ogni probabilità dal 2023, anche un’ospedale della comunità a guida infermieristica, quindi 20 massimo 40 veri posti letto ospedalieri per pazienti cronici con bisogni di cura lievi.

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