La “città nuova” di Carlos Moreno
Tutto a portata di mano in 15 minuti

L'incontro L’urbanista racconta il suo modello che si basa su uno stile di vita “a brevi distanze”: «È un cambiamento totale dell’organizzazione»

Una città in cui avere tutto ciò che ci serve a un quarto d’ora offrendo uno stile di vita “a brevi distanze”, a piedi o in bicicletta, per migliorare la qualità della vita.

È la città dei 15 minuti. Il paradigma sviluppato dall’urbanista franco – colombiano Carlos Moreno e applicato dal sindaco di Parigi Anne Hidalgo nel suo progetto di riorganizzazione urbana della capitale francese, è al centro di uno degli incontri più attesi della decima edizione della rassegna Le Primavere, organizzata da La Provincia, in programma dal 26 aprile al 4 maggio e incentrata sul tema “Meta [verso] la città ideale” in cui si inserisce anche questo dibattito che vedrà protagonista al Teatro Sociale di Como lunedì 2 maggio alle 18.30 lo stesso Moreno, direttore scientifico della cattedra Eti, Università Iae Paris – Sorbonne.

Anne Hidalgo è presidente di C40, l’alleanza internazionale per il clima dei sindaci, insieme ad alcuni primi cittadini di area progressista. Ci sono anche la sindaca di Barcellona Ada Colau e Fernando Medina di Lisbona. Con questi sindaci il milanese Beppe Sala condivide l’idea, promossa da Hidalgo, della “città dei 15 minuti“.

La “ville du quart d’heure” prevede di riorganizzare gli spazi urbani in modo che il cittadino possa trovare entro 15 minuti a piedi da casa tutto quello che gli serve per vivere. Lavoro (anche in co-working), negozi, strutture sanitarie, scuole, impianti sportivi, spazi culturali, bar e ristoranti, luoghi di aggregazione.

Una suggestione che ha stregato i primi cittadini di Milano e Roma. Un concetto che è stato ribadito in “L’anno che verrà“, un dialogo online del 2020 in cui Sala e Hidalgo hanno esposto le priorità per una gestione smart e green delle città che amministrano: “verde e giusto” è lo slogan alla base della rete internazionale di città impegnate nella lotta al cambiamento climatico.

«La città dei 15 minuti è una città policentrica, dove la densità abitativa è resa piacevole, dove la prossimità è vivace e l’intensità sociale è autentica. È una città dove gli abitanti possono soddisfare 6 categorie di funzioni sociali: vivere, lavorare, rifornirsi, curarsi, imparare e divertirsi – ha spiegato Moreno in un intervista al sito Benandanti – È una città guidata da tre idee principali: cronourbanismo, per dare un nuovo ritmo alla città considerando i tempi nella pianificazione urbana; cronotopia, mira a dare varie funzioni a un luogo a seconda della temporalità; topofilia, letteralmente “l’amore per il luogo”, che riguarda il rafforzamento dell’attaccamento delle persone al loro quartiere».

«La città dei 15 minuti - ha aggiunto - è un cambiamento di organizzazione urbana ma anche un cambiamento di stile di vita, reso urgente dalle molteplici crisi del nostro tempo. La crisi ambientale richiede una nuova organizzazione della città, più sostenibile e praticabile. La crisi sanitaria ci spinge a ripensare il modo in cui viviamo nelle città e ci muoviamo nello spazio pubblico. Dobbiamo anche affrontare la sensazione di fondo di una perdita di senso della vita, la perdita di tempo e l’accelerazione del tempo. Questa è la proposta di una città di 15 minuti che integra sia il tempo che lo spazio nella sua strategia di vita di alta qualità».

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