L’Abbondino d’oro all’infermiere Javier
La famiglia: «Ne saremmo fieri»

Il fratello: «Con grande orgoglio io e la mia famiglia ringraziamo per la proposta»

La candidatura di Javier Chunga, l’infermiere del Valduce scomparso giovedì scorso, a 59 anni, a causa del Covid contratto in corsia, «ci farebbe oltremodo andare fieri del suo impegno».

Sono le parole con cui il fratello di Javier, Lindo Josè del Carmen Chunga, accoglie la proposta, lanciata dal nostro giornale, di candidare l’infermiere peruviano all’Abbondino d’Oro non solo per il suo sacrificio e la sua dedizione personali, ma simbolicamente anche per quelle dei tanti operatori comaschi della sanità caduti sul fronte del Covid.

«La benemerenza civica - scrive il fratello di Javier - è un’onorificenza che viene concessa da un Comune italiano a cittadini o organizzazioni ed enti, che con opere concrete o con particolari iniziative siano stati di aiuto ai propri concittadini o abbiano esaltato il prestigio della città. Quello che Javier amava ripetere quando io o i suoi familiari dal Perù lo chiamavamo per raccomandargli la prudenza nel lavoro, era semplicemente che stava facendo il proprio dovere, unitamente a tutti i colleghi del suo reparto e dell’intero ospedale Valduce».

Javier era arrivato in Italia da più di trent’anni, e si sentiva profondamente legato a questo Paese, per servire il quale ha messo a rischio e infine perso la propria vita: «Da tanti anni aveva trovato nella provincia di Como la sua casa, il suo lavoro, la sua stabilità e si sentiva a pieno titolo cittadino italiano, pur avendo sempre nel suo cuore il Perù, il suo mare, la sua famiglia».

«È con grande orgoglio quindi - conclude Lindo Chunga - che, anche a nome di mia madre e dei miei fratelli e sorelle, ringrazio per questa gradita iniziativa che potrebbe senz’altro contribuire alla memoria di Javier e che ci farebbe oltremodo andare fieri del suo impegno».

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